Il conflitto siriano sta coinvolgendo altre aree mediorientali, in particolare Iran e la Striscia di Gaza. L’emittente degli Emirati Al Arabiya pubblica oggi un’intervista esclusiva per dimostrare il coinvolgimento diretto dell’Iran nella guerra. Mentre il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth riprende uno scoop del londinese Times che parla del ruolo di Hamas.
(Milano/c.g.) – Il conflitto siriano sta coinvolgendo altre aree mediorientali, in particolare Iran e la Striscia di Gaza. L’emittente degli Emirati Al Arabiya pubblica oggi un’intervista esclusiva per dimostrare il coinvolgimento diretto dell’Iran nella guerra. Nella sua testimonianza, Hamid Wothouq, un cittadino iraniano catturato in Siria dagli oppositori del presidente Bashar al Assad racconta: «Vengo dalla città di Shiraz, in Iran. Sono rimasto per cinque mesi ad Al Fouaa e Kafriya, in Siria, a lavorare nella formazione dei cecchini di Assad. In Iran ho lavorato con l’organizzazione paramilitare Basij. Ora chiedo alla Repubblica Iraniana di aiutarmi». Secondo Wothouq, che sarebbe entrato in Siria dalla Turchia, «oggi ad al Fouaa, Kafriya, Bousra, Tartous e Damasco ci sono iraniani che combattono fianco a fianco delle truppe di Assad».
I leader del Libero esercito siriano hanno dichiarato che la cattura di Wothouq è stata una «scoperta preziosa» e una formidabile prova contro il regime siriano che ha sempre sostenuto che nessun soldato iraniano o militante sciita del movimento di Hezbollah sia presente nel Paese. Secondo una notizia emersa nei giorni scorsi, il governo siriano avrebbe anche inviato membri della sua milizia regolare per un addestramento alle «tecniche di combattimento di guerriglia», in una base segreta iraniana, per affrontare la fase attuale della guerra.
Di segno opposto la notizia divulgata online (su YnetNews) dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, che riecheggia uno scoop del londinese Times: fonti diplomatiche hanno rivelato al Times che le brigate Izz ad-Din-al Qassam, che fanno capo al movimento islamico di Hamas, stanno formando unità del Libero esercito siriano nelle regioni siriane di Yalda, Jaramana e Babbila, controllate dai ribelli.
«Le brigate Qassam hanno curato la formazione delle unità del Libero esercito siriano, in una base vicina a Damasco. Si tratta di professionisti di alto livello», avrebbe rivelato un diplomatico occidentale che vanta contatti sia con rappresentanti del regime di Damasco, sia con esponenti dell’opposizione e che visita il Paese con regolarità.
La fonte ha anche sostenuto che gli addestratori di Hamas hanno aiutato le forze ribelli a scavare una galleria che passerebbe sotto un quartiere conteso di Damasco, in previsione di un pesante attacco alla città. Una fonte palestinese del campo profughi di Ain al-Hilweh, in Libano, ha inoltre confermato la presenza di Hamas in Siria, sostenendo che è risaputo che alcune centinaia di miliziani del movimento islamista stanno combattendo oggi fianco a fianco del Libero esercito siriano, nei campi profughi di Yarmouk e Neirab, nei sobborghi di Damasco il primo e di Aleppo il secondo. Va detto che un coinvolgimento diretto di Hamas è stato smentito dalla dirigenza del movimento, che continua a dichiarare di non aver mai voluto interferire negli affari interni della Siria.
Il regime di Assad ha un legame storico con Hamas dal 1999, quando il gruppo venne ospitato in Siria dopo l’espulsione dalla Giordania. L’addestramento delle truppe del Libero esercito siriano da parte di Hamas confermerebbe però il fatto che gli islamisti palestinesi avrebbero tagliato i ponti con il regime siriano, passando completamente sotto la sfera del Qatar, da alcuni mesi nuovo grande finanziatore e protettore di Hamas.