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Due vescovi rapiti alle porte di Aleppo

Terrasanta.net
23 aprile 2013
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Nuovo duro colpo per le comunità cristiane in Siria: due ecclesiastici sono stati rapiti ieri alle porte di Aleppo. Si tratta di Boulos al-Yazigi, arcivescovo greco ortodosso di Aleppo e Iskenderun (in Turchia) - nonché fratello del patriarca greco ortodosso d’Antiochia, Youhanna X -, e di Youhanna Ibrahim, metropolita siro-ortodosso di Aleppo. Ucciso il loro autista. La vicinanza di Papa Francesco.


(Milano/c.g.) – Nuovo duro colpo per le comunità cristiane in Siria: i vescovi greco-ortodosso e siro-ortodosso della città di Aleppo sono stati rapiti ieri da alcuni uomini armati. I due ecclesiastici rapiti sono Boulos al-Yazigi, arcivescovo greco ortodosso di Aleppo e Iskenderun (in Turchia) – nonché fratello del patriarca greco ortodosso d’Antiochia, Youhanna X -, e Youhanna Ibrahim, metropolita siro-ortodosso di Aleppo.

Secondo quanto riferito da Al Ortodoxia, l’emittente radiofonica della Chiesa ortodossa siriana, ieri il vescovo Boulos si trovava in un villaggio al confine con la Turchia, dove si era recato per visitare i fedeli e tranquillizzare gli animi agitati dal conflitto. Secondo la radio è là che il vescovo Youhanna lo ha raggiunto, con la propria vettura, guidata da un diacono suo assistente. Durante il viaggio di ritorno dal confine con la Turchia, quando ormai i due vescovi stavano per raggiungere Aleppo, l’auto è stata bloccata da un gruppo armato che ha fatto scendere tutti, giustiziato l’autista e rapito i due vescovi. Una laconica telefonata all’episcopio greco-ortodosso di Aleppo ha informato che i due prelati sono in vita, senza dare alcuna spiegazione sui motivi del rapimento e senza avanzare richieste. Secondo alcuni, il gruppo che ha rapito i vescovi potrebbe essere legato ad al-Nusra, organizzazione che combatte in Siria ed è affiliata ai terroristi di al-Qaeda.

Il vescovo Ibrahim, secondo il quotidiano libanese The Daily Star, si era pubblicamente esposto chiedendo un cessate il fuoco tra i contendenti e una soluzione negoziata al conflitto. In un’intervista all‘Huffington Post, rilasciata lo scorso ottobre, aveva dichiarato che i gruppi di opposizione al regime si stavano adoperando per un cambiamento democratico; aveva aggiunto che «il maggior problema della Siria è la mancanza di libertà. Stiamo cercando di avere, prima o poi, una democrazia e una libertà davvero realizzate».

Il sito di informazione libanese, Yalibnan, riporta la reazione di Samir Geagea, leader cristiano e guida del partito della Forza libanese, che ha condannato «nella maniera più assoluta il rapimento dei vescovi, richiedendo il loro immediato rilascio». Geagea avrebbe espresso la sua posizione nel corso di una telefonata al patriarca greco ortodosso Youhanna X. La reazione di Geagea potrebbe forse favorire la liberazione degli ostaggi: il partito di Geagea, infatti, è schierato con l’opposizione libanese, assieme al forte Partito della Libertà (sunnita), avverso al presidente siriano Bashar al-Assad e favorevole ai ribelli. Geagea ha definito il rapimento un «efferato atto di terrorismo», riaffermando d’altra parte il suo sostegno assoluto al popolo siriano nella sua lotta per la libertà e l’autodeterminazione.

In Siria intanto non si hanno più notizie dei padri Michel Kayyal (armeno cattolico) e Maher Mahfuz (greco-ortodosso) rapiti lo scorso febbraio. Per quanto possibile, nel difficile contesto bellico, i cristiani della Siria si mobilitano per i loro pastori e intensificano le preghiere.

Anche in Vaticano la sorte dei due vescovi di Aleppo viene seguita con apprensione. Questa mattina il direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha dichiarato che Papa Francesco «segue gli eventi con partecipazione profonda e intensa preghiera per la salute e la liberazione dei due vescovi rapiti e perché, con l’impegno di tutti, il popolo siriano possa finalmente vedere risposte efficaci al dramma umanitario e sorgere all’orizzonte speranze reali di pace e di riconciliazione».

Secondo la testimonianza di fra Georges Abu Khazen, amministratore del vicariato apostolico (latino) di Aleppo, i due vescovi stavano recandosi a prelevare proprio i due sacerdoti rapiti in febbraio, che i rapitori avevano promesso di consegnare loro, dopo lunghe trattative. Lo riferisce Radio Vaticana. Sempre secondo fra Georges l’autista ucciso era un cattolico di rito latino. Domattina verranno celebrati i suoi funerali.

Intorno alle 18 (ora locale) del 23 aprile si diffonde la notizia, non confermata ufficialmente, della liberazione dei due vescovi rapiti.

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