Per la prima volta, la Santa Sede ha fatto riferimento allo «Stato di Palestina» in un comunicato congiunto emesso al termine di una sessione di colloqui bilaterali svoltasi a Ramallah, in Cisgiordania, il 30 gennaio. I colloqui mirano a raggiungere un accordo complessivo che regolamenti e promuova la presenza e le attività della Chiesa cattolica nei Territori.
(Roma/e.p.) – Per la prima volta, la Santa Sede ha fatto riferimento allo «Stato di Palestina» in un comunicato congiunto emesso al termine di una sessione di colloqui bilaterali svoltasi a Ramallah, in Cisgiordania, il 30 gennaio.
I colloqui mirano a raggiungere un accordo complessivo che regolamenti e promuova la presenza e le attività della Chiesa cattolica nei Territori Palestinesi, rafforzando così gli speciali rapporti tra Santa Sede e Palestina.
Si tratta di dare applicazione all’Accordo fondamentale tra la Santa Sede e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) firmato nel 2000. Il testo sottolineava il sostegno della Sede apostolica al riconoscimento dei diritti dei palestinesi e toccava questioni di interesse comune tra le due parti.
Il comunicato bilaterale diffuso il 30 gennaio dopo i lavori a Ramallah afferma che i colloqui «si sono realizzati in un’atmosfera aperta e cordiale, espressione dei buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina».
Particolare attenzione è stata dedicata al Preambolo e al Primo capitolo dell’accordo allo studio. «Le Delegazioni – prosegue la dichiarazione comune – hanno espresso l’augurio che i negoziati siano accelerati e giungano ad una rapida conclusione. È stato così concordato che si riunirà un gruppo tecnico congiunto per darvi seguito».
Fino ad oggi nei suoi testi diplomatici la Santa Sede aveva abitualmente menzionato l’interlocutore palestinese come Olp. In Vaticano era stata accolta con soddisfazione la risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu che il 29 novembre scorso aveva riconosciuto la rappresentanza diplomatica palestinese presso di sé come Stato osservatore non membro. Papa Benedetto XVI aveva espresso l’auspicio che il voto potesse servire da sprone alla comunità internazionale per trovare una soluzione al conflitto israelo-palestinese.
Durante la riunione del 30 gennaio le autorità palestinesi hanno anche espresso gratitudine alla Santa Sede per il suo contributo di 100 mila euro da destinare al restauro del tetto della basilica della Natività, a Betlemme. Le due delegazioni erano presiedute dal ministro degli Esteri dello Stato palestinese, Riad Al-Malki, e da mons. Ettore Balestrero, sottosegretario per le relazioni con gli Stati in rappresentanza della Santa Sede.