Lo Yad Vashem - istituzione israeliana preposta a perpetuare la memoria, e a promuovere la ricerca, intorno alla Shoah – ha reso noto ieri, 26 novembre, che il nome del card. Elia Angelo Dalla Costa, arcivescovo di Firenze dal 1931 al 1961, è stato incluso nell’elenco dei Giusti fra le Nazioni. Ad oggi i Giusti sono 24 mila, tra cui circa 530 italiani.
(Milano/g.s.) – Lo Yad Vashem – istituzione israeliana preposta a perpetuare la memoria, e a promuovere la ricerca, intorno alla Shoah – ha reso noto ieri, 26 novembre, che il nome del card. Elia Angelo Dalla Costa, arcivescovo di Firenze dal 1931 al 1961, è stato incluso nell’elenco dei Giusti fra le Nazioni.
«Durante l’Olocausto – annota lo stesso Yad Vashem illustrando la motivazione del riconoscimento – Firenze divenne lo scenario di un grande sforzo per garantire la salvezza (degli ebrei perseguitati). Iniziata dal rabbino Nathan Cassuto e da Raffaele Cantoni, l’impresa coinvolse personale ecclesiastico, guidato dal cardinale Elia Angelo Dalla Costa, arcivescovo di Firenze, ed altre personalità ebraiche. Questa rete giudaico-cristiana, messa in piedi all’indomani dell’occupazione tedesca dell’Italia e alla conseguente deportazione degli ebrei, salvò centinaia di ebrei della penisola ed altri che erano sfollati dai territori prima sotto controllo italiano, soprattutto in Francia e in Yugoslavia».
Il cardinale incoraggiò il clero a partecipare a quest’opera e incaricò il suo segretario, mons. Giacomo Meneghello, di coordinarla. Dalla Costa si spese in prima persona reclutando personale, scrivendo lettere di raccomandazione che aprissero le porte dei conventi e dei monasteri agli ebrei in fuga e nascondendone un certo numero anche in arcivescovado.
Quando nel dicembre 1943 i membri ebrei dell’organizzazione furono arrestati in seguito a una denuncia, tutta l’operazione restò in mani cattoliche.
Della rete fiorentina entrarono a far parte non solo membri del clero, ma anche non pochi laici impegnati nelle organizzazioni ecclesiali. Due nomi su tutti: Giorgio La Pira – più tardi padre costituente della neonata Repubblica Italiana, deputato, sindaco di Firenze – e il campione di ciclismo Gino Bartali, che pedalando per decine e centinaia di chilometri trasportava carte e documenti d’identità falsi nascosti nel telaio della sua bici.
Il lavoro coordinato dal capoluogo toscano si raccordò anche con l’organizzazione assisana di assistenza ai profughi voluta dal vescovo Giuseppe Placido Nicolini, lui stesso già da tempo riconosciuto Giusto fra le Nazioni, come pure alcuni dei suoi collaboratori: don Aldo Brunacci, fra Rufino Niccacci e i tipografi Luigi e Trento Brizi.
Yad Vashem precisa che non essendo a conoscenza di alcun parente stretto del cardinal Dalla Costa ancora in vita, conserverà presso la propria sede di Gerusalemme il certificato e la medaglia che vengono normalmente consegnati a chi ottiene il riconoscimento di Giusto (o ai suoi parenti in caso di tratti di qualcuno già defunto).
Ad oggi i Giusti fra le Nazioni sono 24 mila. Circa 530 gli italiani.