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Progetti di collaborazione in corso. Anche grazie alla collaborazione dei salesiani a Betlemme.

Cooperazione Sardegna-Palestina, artigianato di pace

Pinuccio Solinas
28 novembre 2012
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Cooperazione Sardegna-Palestina, artigianato di pace
Gli artigiani sardi a Betlemme durante un laboratorio.

La Sardegna da tempo sta realizzando un ponte ideale con la cultura palestinese, con progetti di grande spessore sociale, questa volta portando anche risorse artistiche. Tre artisti sardi hanno sperimentato nell’estate scorsa la cordiale e fraterna ospitalità dei salesiani di Betlemme, che nel centro storico della città sono presenti dal 1981. Oggi il fiorente centro di formazione professionale e il Centro artistico salesiano è seguito da Elisa Nucci del Vis, direttrice del Museo del Presepio.

Come è nata l’iniziativa?
Nel mese di luglio, nel cuore del centro storico di Betlemme, si è verificato un insolito quanto entusiasmante incontro. Quello tra tre artisti sardi, Archimede Scarpa, Pina Monne e Francesco Sedda, con i giovani artigiani del Centro salesiano di Betlemme. Questa attività è stata realizzata all’interno di un progetto finanziato dalla Regione Sardegna che ha consentito anche un viaggio-studio di tre studenti palestinesi in Italia.

Con quale motivazione nasce il Centro salesiano?
Il Centro dal 2004 porta avanti insieme alla ong italiana Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (Vis) un progetto sulla formazione dei giovani palestinesi per la conservazione della tradizione artigianale locale, legata alla lavorazione del legno di ulivo e della madreperla.

Oltre a una valenza artistica il Centro ne comporta altre di carattere sociale?
Riserviamo una speciale attenzione ai rifugiati, ai sordomuti, agli ex prigionieri politici e alle ragazze vittime di violenza domestica; per loro e per gli altri ragazzi l’arte è una forma di crescita e di riscatto sociale.

Come nasce l’incontro con la realtà sarda?
L’idea dell’incontro tra la Sardegna e la Palestina è nata dalla constatazione delle molte similitudini tra il territorio sardo e quello palestinese. Per il Vis  e i salesiani di Betlemme è stato possibile realizzare questo sogno grazie al fondamentale sostegno della Regione Sardegna.

Il progetto non si è concentrato solo nel settore artigianale, ma ha coinvolto anche quello agricolo, con la consulenza dei professori Nuvoli e Nieddu della facoltà di Viticultura ed Enologia dell’università di Sassari, che hanno effettuato un corso di aridocultura per i contadini palestinesi. Queste attivita sono state coordinate dai volontari del Vis Ettore Del Lupo e Daniele Carboni, impegnati in un progetto di rilancio della produzione vitivinicola nelle colline intorno a Betlemme, che producono uva vinificata nel convento salesiano di Cremisan.

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