È entrato ormai nel vivo il complesso iter per l’elezione del successore di Shenuda III – morto il 17 marzo scorso – sulla cattedra patriarcale di Alessandria. L’elezione del 118.mo patriarca spetta a un corpo elettorale composto da 2.405 persone, di cui 1.293 sono laici. Una speciale commissione è al lavoro per ridurre la rosa dei candidati.
(Milano/g.s.) – È entrato ormai nel vivo, in Egitto, il complesso iter per l’elezione del successore di Shenuda III – morto il 17 marzo scorso – sulla cattedra patriarcale di Alessandria. L’elezione del 118.mo patriarca spetta a un corpo elettorale composto da 2.405 persone, di cui 1.293 sono laici. A fine agosto la lista dei «papabili» conteneva 17 candidati (10 monaci e 7 vescovi, tra cui anche quello della diocesi copta di Milano, anba Kyrillos). Gli elettori hanno avuto tempo fino al 30 settembre per inoltrare le loro contestazioni alle candidature.
Dal 4 ottobre un’apposita commissione è riunita nel monastero di Anba Bishoi sotto la presidenza del patriarca facente funzioni, anba Pachomius. Il suo obiettivo è di ridurre a sette (o cinque) il numero dei contendenti sottoposti al voto finale previsto per il 24 novembre. Dalla rosa dei tre più votati, il 2 dicembre verrà estratto a sorte il nuovo patriarca. Fino ad allora i fedeli copti sono invitati a tre periodi speciali di digiuno e preghiera per invocare un pastore degno. Nel frattempo anba Pachomius ha vietato a tutti i canali televisivi copti di occuparsi della successione di Shenuda III nei loro talk show, per evitare ogni turbamento alla serenità del processo di selezione.