Settembre 2012
C’è aria di vigilia a Beirut
La notte scorsa nella capitale libanese, sono apparsi molti ceri accesi alle finestre. L'idea è di dare un luminoso benvenuto al Papa, atteso nel primo pomeriggio all'aeroporto di Beirut. Questa mattina la città si è risvegliata linda e impavesata. Anche i cittadini musulmani manifesteranno un'accoglienza festosa a Benedetto XVI.
Benedetto XVI a Beirut: «Auguro pace a voi e a tutto il Medio Oriente»
Giunto all’aeroporto di Beirut intorno alle 14 di oggi, Benedetto XVI è stato accolto dal presidente della Repubblica, il cristiano Michel Sleiman, e dalle autorità del Paese. Nel suo breve discorso di saluto il Papa si è presentato come messaggero di pace e ha invitato i libanesi a lavorare insieme, affidandosi a Dio, per l'armonia e la pacifica convivenza.
Disabili, ugualmente amati da Dio
Evangelizzare attraverso le opere sociali. È questa una delle raccomandazioni che il Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente offre ai cristiani che vivono in Terra Santa. Indicazione che il Papa tornerà a ribadire domani, 14 settembre, quando sbarcherà in Libano per consegnare ai vescovi e ai fedeli mediorientali l'esortazione apostolica post-sinodale. La storia di Anta Achi, associazione che si occupa di sostenere anche spiritualmente i disabili.
Ai confini con la Siria, il dramma dei profughi in Libano
Secondo dati dell'Onu, oggi sono oltre 202 mila i profughi siriani in fuga dalle violenze che hanno trovato riparo in Turchia, Giordania, Libano e Iraq. Di questi, circa 67 mila hanno varcato il confine con il Libano. In assenza di campi profughi, bisogna bussare alla porta di parenti, amici o correligionari. E le ong organizzano corsi scolastici per i bimbi.
Dopo l’oltraggio, i monaci di Latrun grati per la solidarietà
Gli atti vandalici subiti il 4 settembre scorso dall’abbazia trappista di Latrun, in Terra Santa, hanno generato molteplici manifestazioni di solidarietà e sostegno ai monaci. Gesti e parole che i religiosi hanno apprezzato e riconosciuto in un comunicato diffuso pochi giorni dopo, nel quale dicono: «Ci avete dato un'immensa consolazione!».
Video – Libano, un Paese un messaggio
Il Libano ha una popolazione di oltre 4 milioni di abitanti. I cittadini cristiani sono circa il 40 per cento della popolazione. L'appartenenza religiosa si riverbera anche sulla distribuzione delle principali cariche dello Stato, grazie a un accordo che mira a salvaguardare la coesione nazionale. È un piccolo Paese carico di storia e di bellezza quello che Benedetto XVI s'accinge a visitare.
Libano, chi si aspetta dal Papa pronunciamenti politici rimarrà deluso
Una visita pastorale e di Stato attesa con trepidazione e non esente da tentazioni di strumentalizzare le parole del Papa. Così il Libano ha vissuto i mesi di preparazione del viaggio papale, mai messo in discussione in Vaticano ma sul quale i dispositivi di sicurezza approntati sono ferrei. Le aspettative di cristiani su alcuni temi cruciali.
S’infiamma la piazza palestinese
Mancano pochi giorni all'apertura a New York della sessione 2012 dell'Assemblea generale. L'anno scorso i palestinesi chiesero d'essere riconosciuti come nuovo Stato membro, ma a Ramallah (la cittadina cisgiordana sede dell’Autorità Nazionale Palestinese - Anp) stavolta la testa è altrove. In questi ultimi giorni, infatti, è tornata a infiammarsi la piazza. La molla che ha fatto scattare la protesta è stato il rincaro del prezzo del carburante, ma altri nodi vengono al pettine...
Tarek Mitri: I cristiani siano attori del cambiamento, non solo osservatori
Non ci sarà benessere per i cristiani disgiunto da quello dei loro concittadini. È il monito del politologo libanese Tarek Mitri, 62 anni, greco-ortodosso. Più volte ministro della Repubblica Libanese, Mitri è tra le personalità più impegnate nel dialogo ecumenico. Invita i cristiani ad essere «attori del cambiamento» e a non restare «ripiegati sulle proprie comunità».
Quei giovani fragili che affideranno il Libano e il Papa alla Vergine Maria
In vista dell'arrivo di Benedetto XVI, Beirut organizza una grande veglia di preghiera interreligiosa in un luogo simbolo della guerra civile. Sono attesi molti giovani, cristiani e musulmani, anch'essi segnati dai problemi di una regione tanto difficile, ma pure dalle sfide tipiche dei loro coetanei d'Occidente. Ce ne parla il francescano fra Toufic Bou Merhi.