Un apostolato tutto al femminile: consacrate a servizio della gente
Velate o non velate, nei villaggi, nelle parrocchie, nelle carceri… le suore in Terra Santa sono una presenza attiva, discreta e ultimamente organizzata in una rete efficiente e moderna. Lo spiega orgogliosa suor Francesca Batato, della congregazione delle suore Dorotee, presidente dell’Unione delle religiose di Terra Santa: «Se la donna ha in genere un piccolo posto nella Chiesa, qui in Terra Santa è apprezzata e valorizzata grazie all’Unione ben organizzata di tutte le nostre famiglie religiose». Un’Unione che comprende circa 1.100 consorelle, impegnate a Gerusalemme, in Galilea, a Cipro e in Giordania, per un totale di 73 congregazioni. L’Unione ha ricevuto nel 1993 l’approvazione del Vaticano e dipende direttamente dal nunzio.
Le religiose di Terra Santa, grazie al coordinamento centrale, possono beneficiare di varie opportunità per migliorare la loro attività missionaria. Innanzitutto nel campo della formazione: ogni anno infatti le suore di ogni congregazione hanno l’opportunità di seguire corsi di aggiornamento, in gruppi linguistici differenziati e di approfondire in seguito nella propria regione di appartenenza i temi affrontati comunitariamente. Inoltre «grazie alle escursioni bibliche, ai corsi per imparare le lingue locali (arabo ed ebraico), a un’intensa comunicazione via email – spiega suor Francesca – ormai ci conosciamo bene, nessuna congregazione si sente isolata».
Purtroppo scarseggiano le vocazioni locali «perché le giovani di questa terra non hanno chiara la propria identità, ed è difficile che maturino una scelta che richiede una forte consapevolezza».
Impegnate nelle parrocchie, nelle scuole, negli ospedali, con i disabili, itineranti nei villaggi sperduti o in preghiera nei conventi di clausura… le suore di Terra Santa sono amate dalla popolazione locale. Un apostolato tutto femminile che mette al centro la relazione: «Qui il verbo si è fatto carne e la relazione umana è come un Vangelo aperto. Non c’è bisogno di tanta cultura per evangelizzare, ma di tanta umanità».