Dal 14 al 16 settembre prossimo, Benedetto XVI si recherà in Libano per una visita apostolica carica di significato e di attese. Oggi come non mai, infatti, i destini del Medio Oriente e della Terra Santa, hanno bisogno di essere affidati alla misericordia del Risorto, ma anche alle cure materne della Patrona del Libano (vedi servizio a p. 2).
Uno degli eventi centrali della visita riguarda la consegna ai vescovi di quelle terre dell’esortazione apostolica post-sinodale per il Medio Oriente, che conclude l’itinerario di riflessione delle Chiese sfociato nel Sinodo straordinario svoltosi a Roma dal 10 al 24 ottobre 2010. L’esortazione apostolica riprenderà le tematiche centrali del Sinodo, ma costituirà anche uno stimolo a guardare oltre, offrendo una risposta alla luce della fede circa le difficoltà e le provocazioni poste in molti Paesi dalle rivoluzioni arabe. Ed è proprio il contesto regionale a destare più di qualche preoccupazione in vista del viaggio del Santo Padre. La vicina Siria è straziata da una guerra intestina segnata da un pesantissimo tributo di sangue. E il Libano risente inevitabilmente di una situazione di crescente instabilità, tanto che qualcuno – nelle scorse settimane – ha paventato la possibilità che il viaggio del Santo Padre possa, per ragioni prudenziali, addirittura essere annullato.
Chi conosce le sofferenze di quelle Chiese, sa però quanto i cristiani locali aspettino il Papa e quanto sia loro necessaria una parola d’incoraggiamento. «La mia difesa è nel Signore», canta il Salmo 7. Ecco perché crediamo quanto mai utile che i cristiani di tutto il mondo accompagno il viaggio del Papa nel Paese dei cedri con l’unico scudo efficace: quello della preghiera.