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Profilo. Tzipi Livni, declino di una leader

01/05/2012  |  Milano
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Profilo. Tzipi Livni, declino di una leader
Tzipi Livni

Tzipora (Tzipi) Malka Livni è nata a Tel Aviv nel 1958. Tra il 2006 e il 2009 ha ricoperto vari incarichi nel governo israeliano, in particolare quelli di vice-primo ministro e ministro degli Esteri. Il 17 settembre 2008 gli iscritti a Kadima l'hanno eletta alla guida del partito, carica che ha perso nell'aprile 2012 a beneficio di Shaul Mofaz.


(Milano/g.s.) – Tzipora (Tzipi) Malka Livni è nata a Tel Aviv nel 1958, ultimogenita di una coppia con tre figli. Tra il 2006 e il 2009 nel governo israeliano ha ricoperto la carica di vice-primo ministro e ministro degli Esteri. Il 17 settembre 2008 gli iscritti a Kadima la eleggono, di stretta misura, alla testa del partito, carica che la candida anche a presiedere il governo che si insedierà dopo le dimissioni del premier Ehud Olmert, travolto da scandali e inchieste giudiziarie. Nel duro confronto per guadagnare la guida di Kadima la Livni ha battuto con il 43,1 per cento dei consensi, di un solo punto percentuale, il suo principale sfidante Shaul Mofaz.

Tzipi Livni ha svolto il servizio militare tra il 1976 e il 1979, raggiungendo il grado di tenente. Nei quattro anni successivi (fino al 1984) è nell’organico del Mossad, il servizio segreto di Israele. Laureatasi in giurisprudenza nel 1984, ha esercitato la professione forense per una decina d’anni prima di entrare in politica nelle file del partito Likud. Ha messo piede per la prima volta alla Knesset, come deputata, nel 1999.

La Livni ha ricoperto vari ruoli ministeriali in tre successivi governi. Nel 2001 (primo governo Sharon) fu nominata responsabile dei dicasteri dell’Agricoltura e della Cooperazione regionale; nel secondo governo Sharon, insediatosi nel 2003, è stata via via ministro per l’Assorbimento dell’immigrazione, per l’Edilizia, della Giustizia e degli Affari Esteri. Per alcuni mesi, tra il 2006 e il 2007, ha guidato nuovamente il dicastero della Giustizia.

Nel 2005 la Livni seguì Ariel Sharon – a cui è sempre stata molto vicina politicamente – nella decisione di abbandonare il partito conservatore Likud per dar vita al Kadima. Ha giocato un ruolo rilevante nell’attuazione del piano di disimpegno israeliano dalla Striscia di Gaza, realizzato nell’agosto 2005 con lo sgombro forzato di migliaia di coloni. Molti, in Israele, la percepiscono come un politico dalle mani pulite e ciò potrebbe favorire una sua ulteriore ascesa ai vertici del partito e dello Stato.

Anche il padre di Tzipi, Eitan – nato in Polonia -, fu deputato del Likud per tre legislature (a partire dal 1974), dopo aver militato con la moglie Sarah nell’Irgun, movimento sionista di resistenza armata al Mandato britannico che operò in Palestina nei decenni Trenta e Quaranta del secolo scorso.

Nel recente passato la Livni ha ammesso di condividere idealmente il sogno del Grande Israele (tutta la Palestina agli ebrei), ma di aver raggiunto la convinzione che il realismo politico imponga la cessione di terre per conseguire l’obiettivo di una patria sicura e a maggioranza ebraica.

Sotto la sua guida alle elezioni legislative del 10 febbario 2009, Kadima conquista 28 seggi parlamentari alla diciottesima legislatura della Knesset. È il partito che ha ottenuto più voti ma è anche immediatamente tallonato dal Likud che conquista un solo seggio in meno. Un margine tanto risicato non consente alla leader di Kadima di porsi alla guida di una coalizione numericamente capace di dar vita a un governo stabile. Nasce così un esecutivo di centro-destra guidato da Benjamin Netanyahu. Tzipi Livni rifiuta di accettare l’invito a confluire in un governo di unità nazionale con le destre, contrariamente a quanto fanno i laburisti di Ehud Barak, il quale ottiene il ministero della Difesa. 

Questa scelta segna di fatto il destino politico della Livni e del suo partito. Nell’aprile 2012, mentre i sondaggi dicono che il consenso degli elettori verso Kadima è precipitato, Saul Mofaz, alle primarie, strappa la guida del movimento a colei che lo sconfisse quattro anni prima. Preso atto della svolta, Tzipi Livni rinuncia al proprio seggio di parlamentare, pur dichiarando di voler continuare a far politica.  

Gelosa custode dalla sua vita privata, la Livni è sposata dal 1984 con Naftali Spitzer, dal quale ha avuto due figli maschi, Omri e Yuval.

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