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Volontari nella città della Maddalena

Carlo Giorgi
27 aprile 2012
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Volontari nella città della Maddalena
Veduta degli scavi di Magdala, su un'area di proprietà della Custodia di Terra Santa. (foto J. Kraj)

Grazie all'Ufficio pellegrinaggi di Vicenza, il sito archeologico di Magdala sarà aperto ai visitatori.


Cercansi volontari per accogliere i pellegrini nel sito archeologico della Maddalena. Esistono molti modi di fare volontariato in Terra Santa: c’è chi intreccia gemellaggi con comunità cristiane locali e chi pota gli ulivi secolari dei conventi della Custodia; chi sostiene il Caritas Baby Hospital di Betlemme (o altre istituzioni) e chi fa adozioni a distanza.

Da oggi è possibile prepararsi a una nuova forma di volontariato: quello della «custodia archeologica». All’inizio del 2013, infatti, verrà aperto al pubblico il sito dell’antica città di Magdala, sulle sponde del lago di Tiberiade. Per garantirne l’apertura è stata lanciata una specifica campagna «di reclutamento» di volontari. Magdala, la città di Maria Maddalena, la donna di cui parlano i Vangeli, sorgeva a pochi chilometri da Cafarnao, nella regione in cui il Signore predicava il regno dei cieli, ammaestrava le folle e guariva. Sui resti di Magdala, che ai tempi di Gesù era un importante centro di almeno 30 mila abitanti, gli archeologi della Custodia lavorano da decenni, e gli scavi hanno riservato sorprese incredibili: ad esempio, è stata scoperta un’antica sinagoga, un luogo di culto in cui è plausibile che Cristo stesso abbia pregato il Padre; sono tornate alla luce le terme di epoca romana della cittadina, sia quelle maschili sia quelle femminili. E nelle terme femminili sono state trovate fiale di profumo ancora intatte. Fiale che non possono che farci pensare al passo evangelico in cui una donna, forse la Maddalena stessa, versa commossa profumo sui piedi del Signore.

Il sito di Magdala, insomma, potrebbe diventare una meta immancabile per i pellegrinaggi cristiani del prossimo futuro. Il problema è, ora, di garantirne l’apertura. In questa prospettiva appare provvidenziale l’accordo stretto tra Custodia di Terra Santa e Ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza; un accordo per cui l’organismo della città veneta si è offerto di formare e inviare volontari in Terra Santa, con la finalità di soddisfare le esigenze legate all’apertura al pubblico.

«Quando posso, nei periodi di pausa dei miei studi, vado a Magdala ad aiutare negli scavi – racconta don Gianantonio Urbani, sacerdote vicentino che si sta specializzando in scienze bibliche ed archeologia presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme -. Proprio grazie a questa conoscenza diretta, ci siamo resi conto che ci sarebbe stato bisogno di aiuto per la gestione del sito archeologico. Siamo dell’idea che sia importante che le Chiese locali, come la nostra di Vicenza, possano lavorare direttamente con la Custodia. E l’amore per i luoghi santi ci ha spinti ad offrirci come volontari».

Nell’accordo da poco approvato dal discretorio della Custodia di Terra Santa, l’Ufficio pellegrinaggi vicentino si impegna anche a curare una proposta biblico – pastorale rivolta ai futuri visitatori di Magdala; proposta che procede su tre filoni biblici precisi: Gesù e le donne, Gesù e il lago, Gesù e il cammino in Galilea.

Intanto, il «reclutamento» dei volontari procede: lo scorso marzo è stato organizzato un convegno dal titolo Magdala Project Open Seminar, a cui hanno partecipato oltre cento possibili volontari: ex-pellegrini, studenti, pensionati, professori…

Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio pellegrinaggi vicentino:
email: pellegrinaggi@diocesi.vicenza.it – tel. 0444.32.71.46

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