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Egitto e Giordania, la grande sete

Terrasanta.net
22 marzo 2012
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Egitto e Giordania, la grande sete
Un tratto del fiume Giordano.

Anche Giordania ed Egitto celebrano oggi con preoccupazione la Giornata mondiale dell’acqua indetta dalle Nazioni Unite. I due Paesi mediorientali sono alla ricerca di soluzioni che possano al più presto porre rimedio alla grave carenza idrica dalla quale sono afflitti.


(Milano/c.g.) – Anche Giordania ed Egitto celebrano oggi con preoccupazione la Giornata mondiale dell’acqua indetta dalle Nazioni Unite. I due Paesi mediorientali sono alla ricerca di soluzioni che possano al più presto porre rimedio alla grave carenza idrica dalla quale sono afflitti.

Secondo il Quarto rapporto mondiale sullo sviluppo dell’acqua (The Fourth World Water Development Report), redatto dalle Nazioni Unite e pubblicato solo pochi giorni fa, la Giordania sarebbe uno dei Paesi più poveri al mondo in fatto di risorse d’acqua. La sua condizione sarebbe causata in particolare dalla progressiva diminuzione delle piogge avvenuta in questi ultimi anni e dall’innalzamento delle temperature registrate nell’ultimo secolo. Inoltre, secondo il rapporto, il regno hascemita nel 2022 dovrebbe raggiungere una popolazione di 7,8 milioni di persone, che porteranno la domanda d’acqua a 1.673 milioni di metri cubi. L’aumento della popolazione, secondo le previsioni, potrebbe contribuire a far crollare la disponibilità pro-capite di acqua; disponibilità che è già passata dai 3.600 metri cubi per cittadino del 1946 ai 145 metri cubi del 2008. Per questo il rapporto consiglia investimenti strutturali per migliorare la gestione delle acque, renderne più efficace l’uso a fini agricoli, sviluppare le potenzialità di riserva e distribuzione dell’acqua e il riciclo delle acque reflue.

Anche il Paese più popoloso del Medio Oriente, l’Egitto, deve affrontare una grave carenza idrica. In un’intervista riportata di recente dal quotidiano egiziano The Daily News Egypt, Bekele Debele, esperta della Banca Mondiale sulle risorse idriche del Medio Oriente, sostiene che l’Egitto potrebbe spendere fino a 11 miliardi di dollari all’anno fino al 2050 per affrontare la carenza d’acqua da cui è afflitto. Nonostante il grande Stato nordafricano abbia già compiuto alcuni passi importanti sulla strada di un migliore utilizzo delle proprie riserve, ancora molto andrebbe fatto. In particolare, secondo la Banca Mondiale, impianti di desalinizzazione d’acqua marina potrebbero essere uno strumento efficace per l’Egitto come per tutti i Paesi mediorientali affacciati sul Mediterraneo.

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