Il primo febbraio all’Università Ebraica di Gerusalemme sono state promosse alcune iniziative di approfondimento nell'ambito della Giornata della comprensione tra le religioni. Gli studenti hanno potuto conoscere la comunità cattolica di lingua ebraica e incontrare un frate francescano e un monaco buddhista, un musulmano e un druso.
(Gerusalemme/g.c.) – Giovedì primo febbraio. Gerusalemme è coperta da un cielo plumbeo e battuta da una sferzante pioggia. Ma almeno all’interno dell’Università Ebraica, sul Monte Scopus, qualche sprazzo di luce si intravvede. Si è infatti celebrata anche qui la Giornata della comprensione tra le religioni, un’iniziativa promossa ogni anno in varie città d’Israele dall’Interfaih Encounter Association, un organismo che da diversi anni opera in Terra Santa per la pace e per il dialogo tra le religioni.
Nelle aule dell’affollato ateneo sono stati tre i momenti rivolti agli studenti: uno con la presentazione della comunità cattolica ebreofona; un altro dedicato a uno scambio di esperienze tra un monaco buddhista e un frate minore francescano; l’ultimo che ha proposto invece una conversazione tra un musulmano e un esponente della comunità drusa.
Nello spazio del Forum, che collega tra loro le varie ali dell’università, il momento dedicato alle origini, alla storia e alla presenza delle comunità cattoliche di lingua ebraica nelle varie città del Paese. Grande curiosità da parte degli studenti presenti riguardo a un’esperienza di fede che, per molti ebrei, sembra in contraddizione con la loro stessa identità.
In una delle aule del Dipartimento di Scienze umane il monaco buddhista Thekchok ha dialogato con fra Oscar Mario Marzo sui fondamenti e le differenze tra le due religioni. Al panel dedicato al buddhismo e al cristianesimo ha partecipato una trentina di studenti in gran parte ebrei. Dopo un’esposizione delle varie esperienze di fede, il monaco buddhista e fra Oscar hanno risposto a un fuoco di fila di domande circa la loro scelta, il cammino di fede, la vita religiosa e la visione della vita affermata dalla rispettiva religione. Per molti studenti si è trattata di un’opportunità preziosa per avvicinarsi, con rispetto e senza pregiudizi, a una diversa concezione della vita. Il clima è stato di grande ascolto e partecipazione. «Sono eventi molto importanti per noi – spiega fra Oscar, giovane francescano che parla ormai un fluente ebraico – perché ci danno l’occasione di aprirci a un mondo a noi lontano attraverso un dialogo onesto e rispettoso».
Tra le domande più ricorrenti a proposito di cristianesimo, tornano quelle sugli impegni della vita religiosa (i voti di povertà, castità e obbedienza) e sul legame con la città santa, Gerusalemme.