(Milano/g.s.) – L’11 maggio 2009 Benedetto XVI sostava a Gerusalemme nel mausoleo dello Yad Vashem, il memoriale/museo dell’Olocausto. «Sono giunto qui – disse il Papa – per soffermarmi in silenzio davanti a questo monumento, eretto per onorare la memoria dei milioni di ebrei uccisi nell’orrenda tragedia della Shoah. Essi persero la propria vita, ma non perderanno mai i loro nomi: questi sono stabilmente incisi nei cuori dei loro cari, dei loro compagni di prigionia sopravissuti e di quanti sono decisi a non permettere mai più che un simile orrore possa disonorare ancora l’umanità. I loro nomi, in particolare e soprattutto, sono incisi in modo indelebile nella memoria di Dio Onnipotente. Uno può derubare il vicino dei suoi possedimenti, delle occasioni favorevoli o della libertà. Si può intessere una insidiosa rete di bugie per convincere altri che certi gruppi non meritano rispetto. E tuttavia, per quanto ci si sforzi, non si può mai portar via il nome di un altro essere umano. (…) Possano i nomi di queste vittime non perire mai! Possano le loro sofferenze non essere mai negate, sminuite o dimenticate! E possa ogni persona di buona volontà rimanere vigilante per sradicare dal cuore dell’uomo qualsiasi cosa capace di portare a tragedie simili a questa!».
Parole che tornano alla mente oggi, nell’annuale giornata che fa memoria delle vittime della Shoah. In questa ricorrenza il Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) inaugura un nuovo sito Internet, che è una sorta di monumento o, per meglio dire, di memoriale degli ebrei che furono vittime della Shoah in Italia durante la Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione tedesca, negli anni 1943-1945.
Il sito si intitola I nomi della Shoah italiana. «Si tratta – spiega un comunicato del Cdec – delle oltre settemila persone individuate. La gran parte è stata deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau; circa trecento sono stati uccisi in Italia. Compaiono anche coloro che sono stati deportati e sono sopravvissuti».
Il sito conterrà in futuro anche i nomi delle quasi duemila vittime della Shoah nel territorio del Dodecaneso (Rodi), all’epoca possedimento italiano.
Un motore di ricerca consente di rintracciare i singoli nominativi e la pagina individuale di ciascuna vittima, con le relative informazioni anagrafiche e storico-biografiche.
L’elenco delle vittime è frutto di una complessa ricerca storica della Fondazione Cdec, avviata nel 1979 e coordinata da Liliana Picciotto (un primo frutto di questa indagine è stato il volume: Liliana Picciotto, Il Libro della Memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia e dal Dodecaneso 1943-1945, ed. Mursia, 1991).
Il lavoro di compilazione del nuovo sito non è ancora terminato. Si prevede di giungere alla versione completa entro il 27 gennaio 2013.