In questo mese di novembre il Papa ha chiesto alle comunità cristiane di pregare «per le Chiese orientali cattoliche, affinché la loro venerabile tradizione sia conosciuta e stimata quale ricchezza spirituale per tutta la Chiesa». Un’intenzione quanto mai opportuna per sottolineare i doni che le tradizioni orientali apportano a tutto il corpo ecclesiale, soprattutto a un anno dalla chiusura dell’Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, tenutasi a Roma dal 10 al 24 ottobre 2010.
Nonostante il «caos arabo» (con il travagliato percorso dell’Egitto alle prese con le elezioni del post-Mubarak, la caduta di Muhammar Gheddafi in Libia e la sanguinosa repressione in Siria da parte di Bashar al-Assad ) abbia di fatto oscurato – almeno mediaticamente – le fasi post-sinodali, il cammino delle Chiese d’Oriente prosegue.
Dal 9 all’11 novembre, per esempio, il Centro di studi per la cristianità orientale «Pro Oriente», con sede a Vienna, ha organizzato il Terzo Colloquium Syriacum, incentrato sulle nuove sfide che i cristiani medio-orientali si trovano a vivere.
Il colloquio ha riunito i vescovi della tradizione siriaca. Presenti, tra gli altri, il patriarca siro-cattolico Ignatius Youssif III Younan, l’arcivescovo siro-cattolico Basile Georges Casmoussa da Mosul e il metropolita siro-ortodosso Yoahnna Ibrahim Gregorios di Aleppo). Tra i temi trattati: una valutazione del Sinodo, le relazioni islamo-cristiane, l’ecumenismo, la difficile condizione dei cristiani in Iraq e Siria.
Qualche giorno dopo, a Berke, nei pressi di Beirut, si è riunito il Consiglio dei patriarchi cattolici d’Oriente (Cpco) per un convegno sul tema «Il futuro dei cristiani in Medio Oriente: un passo verso la libertà religiosa». Tra gli argomenti delle varie sessioni, la dignità umana, i diritti umani e la cittadinanza nei Paesi a maggioranza musulmana. Temi toccati ampiamente nelle varie sessioni del Sinodo romano.
Il cammino di ricezione dei contenuti del Sinodo prosegue, anche se lontano dai riflettori. Accompagnamolo con la preghiera, secondo le intenzioni di Benedetto XVI.