Venerdì prossimo poco dopo mezzogiorno - saranno le 11:11 dell’11.11.11 sul meridiano di Greenwich - si chiuderà la campagna planetaria lanciata dal movimento New7Wonders per eleggere «democraticamente» le nuove sette meraviglie naturali. Tra i 28 luoghi finalisti, Giordania e Israele sponsorizzano il Mar Morto.
(Milano/g.s.) – Venerdì prossimo poco dopo mezzogiorno – saranno le 11:11 dell’11.11.11 sul meridiano di Greenwich – si chiuderà la campagna planetaria lanciata dal movimento New7Wonders per eleggere «democraticamente» le nuove sette meraviglie naturali (almeno secondo il pubblico degli internauti).
Tra i 28 finalisti selezionati vi è anche il Mar Morto. Un candidato comune tanto per il governo giordano quanto per quello israeliano, che hanno spronato i propri cittadini e amici in tutto il mondo a votarlo.
I sette vincitori verranno annunciati entro la sera di venerdì, al termine di un lungo processo di selezione avviato tra il 2008 e il 2009. I 28 luoghi che si contendono la rosa corrispondono a precisi criteri: hanno una bellezza unica; sono significativi dal punto di vista ecologico e storico, sono equamente distribuiti sul pianeta. Anche due meraviglie italiane sono presenti nella lista: il Vesuvio e il Monte Cervino.
Vada come vada il concorso di New7Wonders, in Israele gli ambientalisti si aspettano che questa rinnovata attenzione per il Mar Morto si traduca in iniziative concrete per la difesa di questo grande malato. L’ecosistema dell’esteso bacino d’acqua salata versa infatti da tempo in equilibrio precario e il livello delle acque continua a scendere di un metro ogni anno.
L’Unione israeliana per la difesa dell’ambiente (Uida) – riferisce il quotidiano Haaretz – ha steso una proposta di legge che è poi stata presentata al parlamento israeliano da un gruppo di deputati. Anche il governo la esaminerà per decidere se avallarla.
Il principale nemico da battere è appunto il drammatico prosciugamento in corso, indotto dal prelievo di acque dalle fonti che alimentano il Mare da parte degli insediamenti umani di Israele, Siria, Giordania e Territori Palestinesi.
La proposta di legge Uida imporrebbe al ministero per l’Ambiente di mettere in atto misure volte a versare annualmente una quota minima di acque nella parte settentrionale del grande lago salato. Dovrebbero essere inoltre contingentati i prelievi d’acqua effettuati dagli impianti chimici della Dead Sea Works situati a sud del Mar Morto.
Da tempo è allo studio la possibilità di collegare il Mar Morto tramite un canale al Mar Rosso (s’era addirittura ipotizzato di scavarne uno verso il Mediterraneo), ma siamo ancora lontani dalle decisioni ultime.