Fino all'8 agosto si può visitare a Hebron, in Cisgiordania, la mostra dal titolo I mosaici della Terra Santa - un ponte di tessere che attraversa il Mediterraneo. Organizzata dal Centro del mosaico, di Gerico, in collaborazione con altri organismi, tra cui Ats-Pro Terra Sancta, propone le riproduzioni di alcune fra le più belle opere policrome in terra palestinese.
(Milano/c.g.) – Una mostra dedicata ad alcuni dei più bei mosaici della Terra Santa si può visitare fino all’8 agosto, presso il museo della città vecchia di Hebron (in Cisgiordania). L’esposizione, dal titolo I mosaici della Terra Santa – un ponte di tessere che attraversa il Mediterraneo -, ha ottenuto il patrocinio del primo ministro palestinese, Salam Fayyad, ed è organizzata dal Centro del mosaico, di Gerico (realtà fondata dal compianto padre Michele Piccirillo), dall’Ufficio di promozione turistica della municipalità di Gerico, in collaborazione con il Comitato per la rinascita di Hebron (Hebron Rehabilitation Committee) e Ats-Pro Terra Sancta. Gli antichi mosaici presenti nei siti storici dei Territori Palestinesi sono tanto più importanti per la cultura poiché sono il segno delle forti relazioni che esistevano tra i popoli del Mediterraneo, i quali condividevano tra loro l’arte della fattura dei mosaici.
La mostra è composta da alcune copie realizzate da otto artisti (due europei e sei palestinesi) dei più bei mosaici esistenti in terra palestinese: dai meravigliosi mosaici del Cupola della Roccia, a Gerusalemme, alle composizioni di epoca paleocristiana, i cui originali si trovano sui pavimenti di antiche basiliche, palazzi e grandi ville romane. «L’idea di questa iniziativa risale a molti anni fa – racconta Osama Hamdan, direttore del Centro del mosaico di Gerico -, quando insieme a padre Michele Piccirillo visitammo Ravenna. Nella città romagnola, subito dopo la seconda guerra mondiale ci si affrettò a creare copie dei meravigliosi mosaici delle basiliche cristiane, da conservare in caso di distruzione degli originali. Colpiti da questa iniziativa, ci si sono aperti gli occhi e abbiamo compreso che i meravigliosi mosaici della Terra Santa sono davvero tutti a rischio: molti sono già scomparsi, per incuria o vandalismo; molti andati sono stati portati altrove, in Israele ma anche fino in Australia. Nel 2009 il nostro Centro del mosaico aveva già prodotto, grazie a un contributo dell’Unione Europea, copie dei mosaici della Cupola della Roccia di Gerusalemme, in occasione dell’anno in cui la città fu designata capitale della cultura araba. Quest’anno, grazie a un contributo di altri 50 mila euro dell’Unione Europea, abbiamo realizzato la copia di un mosaico preso da una villa romana di Nablus; una copia di parte del pavimento costantiniano della chiesa della Natività di Betlemme, e una del mosaico di una chiesa bizantina del sud di Gaza».
Al termine dell’esposizione a Hebron, apertasi il 19 luglio scorso, la mostra dovrebbe partire alla volta dell’Europa per esservi ospitata in varie località.