Non più solo donne e bambini... sono ormai almeno 5 mila i profughi siriani che hanno raggiunto il Libano, in fuga dalla repressione delle proteste in atto. Secondo il quotidiano libanese The Daily Star, lunedì scorso altre centinaia di persone provenienti da Tal Kalakh, città siriana al confine con il Libano, hanno cercato rifugio nel Paese dei cedri.
(Milano/c.g.) – Sono ormai almeno 5 mila i profughi siriani che hanno raggiunto il Libano, in fuga dalla repressione delle proteste contro il presidente Bashar al-Assad. A denunciarlo è il quotidiano libanese The Daily Star, secondo cui lunedì 16 maggio, altre centinaia di persone provenienti da Tal Kalakh, città siriana di 60 mila abitanti del nord del Paese, a cinque chilometri dal confine con il Libano, hanno cercato rifugio nel Paese dei cedri.
Secondo alcune testimonianze, almeno quindici carri armati siriani avrebbero raggiunto nella notte tra domenica 15 e lunedì 16 maggio la zona rurale vicina alla città. Si sarebbero uditi numerosi spari, aumentati per intensità nel pomeriggio del lunedì. Come conseguenza, nel corso della giornata centinaia di siriani hanno attraversato il confine a piedi o a cavallo, portando con sé pentole e bombole di gas. Secondo l’agenzia Reuters, i carri armati si sarebbero schierati intorno alla località di Arida, vicino al posto di confine di Jisr al-Qomar.
Sarebbero almeno 300, secondo la Croce Rossa, le persone che avrebbero passato il confine attraversando illegalmente il vicino fiume Nahr al-Kabir. Ma alcuni cittadini sostengono che la crifra potrebbe essere addirittura di mille persone, considerando coloro che hanno guadato il fiume nella notte. «Non si tratta più solo di donne e bambini – racconta Abu Daher, uno dei volontari libanesi che presidia il confine per aiutare i profughi -, ormai anche gli uomini hanno incominciato a fuggire. Vengono in Libano portando con sé cavalli e bestiame. Cercano di portare in salvo i loro averi».
A fine aprile, quando si sono venificati i primi flussi di profughi siriani, gli uomini accompagnavano le loro famiglie in Libano, per poi rientraare subito in Siria a proteggere case, negozi e attività economiche. Il fatto che ora molti di loro decidano di rimanere in Libano, potrebbe indicare la gravità delle distruzioni avvenute oltre confine. Secondo alcuni attivisti per i diritti umani siriani – riporta il Daily Star – i morti di domenica scorsa a Tal Kalakh sarebbero stati almeno 16, e molti di più i feriti. Alcune centinaia di profughi, al momento sono ospiti di amici o parenti nella cittadina libanese di Bani Sakhr, vicina al confine.