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Wojtyła beato. La partecipazione delle Chiese di Terra Santa

Terrasanta.net
28 aprile 2011
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Wojtyła beato. La partecipazione delle Chiese di Terra Santa
20 marzo 2000: Giovanni Paolo II contempla la Terra Santa dal Monte Nebo. Al suo fianco fra Michele Piccirillo.

«La beatificazione del venerabile servo di Dio Giovanni Paolo II emoziona tutti noi». Lo scrivono in un messaggio inviato ai fedeli i vescovi cattolici della Terra Santa, in vista del rito che avrà luogo in Vaticano il primo maggio. Per sottolineare la partecipazione a questo momento, varie iniziative sono state programmate a Gerusalemme e in altre città della regione.


(Milano) – «La beatificazione del venerabile servo di Dio Giovanni Paolo II emoziona tutti noi… Noi che l’abbiamo conosciuto, Pellegrino in Terra Santa, uomo di fede, di dialogo e di pace, testimone intrepido e uomo sofferente». Sono espressioni contenute nel messaggio che l’Assemblea degli ordinari cattolici della Terra Santa – insieme coi rappresentanti diplomatici pontifici presso i governi di quella regione – ha inviato alle comunità cristiane per invitarle a partecipare a una serie di iniziative pensate per accompagnare e sottolineare la beatificazione del Papa polacco.

Alla vigilia del rito, che sarà presieduto da Benedetto XVI nella mattinata del primo maggio in piazza San Pietro, in Terra Santa sono in calendario un concerto d’organo (il 29 aprile alle 20.30 nella cappella del Centro Notre Dame a Gerusalemme) e vari momenti di preghiera il giorno 30: due adorazioni eucaristiche (una alle 18 presso la Grotta del Latte a Betlemme e l’altra alle 20 nella chiesa armeno-cattolica della Città Santa); un momento di preghiera mariano, intitolato Totus Tuus, alle 20.30 presso la basilica dell’Annunciazione a Nazaret e una veglia (dalle 18 alle 23) presso il centro Regina Pacis alle porte di Amman, in Giordania.

Tutti i parroci sono invitati a menzionare la beatificazione durante le omelie domenicali del primo maggio. Dei grandi schermi consentiranno, a chi lo vorrà, di seguire in diretta il rito trasmesso dal Vaticano: ve ne sarà uno nell’auditorium del Centro Notre Dame a Gerusalemme, e un altro nel Centro della Fondazione Giovanni Paolo II a Betlemme (dove, poco prima, avrà celebrato la Messa il delegato apostolico mons. Antonio Franco).

Nel pomeriggio è in programma una solenne Messa di ringraziamento, alle 16.30 nella concattedrale latina di Gerusalemme. La presiederà il patriarca Fouad Twal e vi prenderanno parte gli altri ordinari cattolici.

A queste iniziative istituzionali se ne affianca un’altra promossa dalle Acli. Negli spazi antistanti il centro di formazione professionale che le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani hanno promosso a Betlemme (presso la Casa della pace) verrà inaugurata una statua in marmo alta tre metri dedicata al Pontefice polacco. All’inaugurazione è prevista anche la presenza del primo ministro palestinese Salam Fayyad.

Il segno lasciato in Terra Santa dal viaggio apostolico di Giovanni Paolo II, del marzo 2000, è profondissimo. Come pure la consapevolezza di aver incontrato un uomo fuori del comune: «I nostri occhi – scrivono i vescovi – hanno visto come vive un santo. Le nostre orecchie hanno udito la sua voce, forte all’inizio del pontificato, debole verso la fine della sua vita, ed hanno udito la voce del silenzio di un papa che non poteva più parlare il giorno di Pasqua precedente la sua dipartita (avvenuta il 2 aprile 2005 – ndr). Le nostre mani hanno toccato un santo, come per impetrarci la sua benedizione».

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