Centinaia di donne e bambini siriani oggi avrebbero cercato riparo in Libano, al posto di frontiera di al-Boqayaa per fuggire agli scontri che stanno avvenendo in territorio siriano. A darne notizia è stato Mahmood Khazaal, ex sindaco della cittadina di confine del Libano settentrionale.
(Milano/c.g.) – Uno dei possibili esiti del lungo periodo di instabilità che sta vivendo la Siria, è il generarsi di ondate di profughi. Fenomeno peraltro inimmaginabile solo poche settimane fa. Colpisce perciò la notizia secondo cui centinaia di donne e bambini siriani oggi avrebbero cercato riparo in Libano, al posto di frontiera di al-Boqayaa per fuggire agli scontri che stanno avvenendo in territorio siriano. A darne notizia è stato Mahmood Khazaal, ex sindaco della cittadina di confine del Libano settentrionale.
Secondo Khazaal circa 1.500 persone hanno lasciato il territorio siriano a piedi. Molte di loro arrivano dalla cittadina di Tall Kalach, subito al di là del confine. Questo primo flusso è dovuto probabilmente alle operazioni militari che da alcuni giorni si stanno svolgendo nell’area prospicente la frontiera libanese, con un consistente dislocamento di truppe. Un certo numero di profughi avrebbe attraversato il confine addirittura tuffandosi nel fiume al-Kabir, che divide i due Paesi, per evitare il blocco imposto dalle autorità siriane.
«Lasciano le loro case e i loro mariti – ha spiegato Khazaal all’agenzia Reuters – e vengono in Libano con i loro figli. È dalle 6.15 di questa mattina che sentiamo sparare in territorio siriano». È difficile dire quale sia il bilancio degli scontri. Secondo testimoni sono state proprio le sparatorie a indurre centinaia di famiglie a fuggire. Stando a quanto riferisce l’ex-sindaco, le forze di sicurezza libanesi avrebbero aiutato i profughi a raggiungere il Libano.