Si è celebrata ieri la prima edizione israeliana del Clean-Up Day, con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini alla maggiore cura e pulizia dell’ambiente. Iniziative simili, anche se di minor portata, si sono svolte in passato nei Territori Palestinesi.
(Milano/c.g.) – Si è celebrata ieri la prima edizione israeliana del Clean-Up Day, giornata istituita dalla Knesset (l’assemblea parlamentare) con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini alla maggiore cura e pulizia dell’ambiente. Molte le città e i siti, in tutta Israele, coinvolti nella giornata di mobilitazione. Oltre 1.300 ragazzi, ad esempio, si sono rimboccati le maniche ripulendo dall’immondizia le coste e le spiagge del lago di Tiberiade, mentre altri volontari hanno ripulito Tzuk Beach, una spiaggia a nord di Tel Aviv che si era trasformata con l’andare del tempo in una discarica abusiva.
Insieme ai volontari, hanno lavorato anche diverse cariche pubbliche come il ministro della promozione ambientale, Gilad Erdan o l’ambasciatore tedesco in Israele Harald Kindermann. «Il primo scopo di questo tipo di giornate è di destare consapevolezza – ha spiegato Erdan -. Oggi Israele è impegnata nel realizzare le infrastrutture necessarie per poter attuare la raccolta differenziata dei rifiuti».
Ogni anno l’Ente dei parchi naturali israeliano raccoglie 5 mila tonnellate di spazzature delle aree sotto la sua giurisdizione. L’ente stradale nazionale, ben 20 mila tonnellate di rifiuti, abbandonati senza cura sui ciglio di strade e autostrade. «Il problema è che dei 7 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti che vengono prodotti ogni anno, sappiamo dove vanno a finire (in discariche conosciute – ndr) solo tre milioni di tonnellate», conclude Erdan.
«Da giovani ci avevano insegnato che non bisognava strappare i fiori selvatici, e ha funzionato – spiega Nissim Shalem, membro dell’Histadrut, federazione sindacale israeliana, che ha partecipato da volontario alla giornata di pulizia -. Dobbiamo fare la stessa cosa oggi, con la raccolta della spazzatura per educare la mentalità».
Nei Territori Palestinesi Occupati il Clean-Up Day non si è celebrato, anche se iniziative del genere non sono completamente inedite per i cittadini palestinesi. Nella città di Gerico, ad esempio, negli scorsi anni l’ong di Ramallah, Ced, che si occupa di cura e promozione dell’ambiente, ha proposto un’attività volontaria di tre giorni di polizia del territorio, coinvolgendo oltre cento studenti locali, con l’intento di pulire aree purtroppo compromesse dall’incuria e dalla spazzatura come l’Hisham Palace, il sito archeologico del Tel El-sultan, il monte delle Tentazioni e diversi parchi pubblici.