(Milano/g.s.) – Sorge nel cuore di Nazaret a due passi dalla basilica dell’Annunciazione e, dopo lunga e paziente gestazione, è stato inaugurato lo scorso 25 marzo. La data prescelta – nella quale ricorre ogni anno la festa liturgica che celebra l’annuncio dell’angelo alla Madonna, chiamata a concepire il Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo – non è casuale, visto che parliamo del primo centro internazionale interamente consacrato a far meglio conoscere la Vergine Maria, madre di Gesù. Tanto più significativo il fatto che l’iniziativa, nata in contesto francese, sia stata realizzata proprio qui, nella cittadina della Galilea in cui Maria trascorse la maggior parte della sua vita, intenta con lo sposo Giuseppe a prendersi cura e ad educare quel Figlio di cui sarebbe poi divenuta discepola.
La cerimonia inaugurale è stata presieduta da mons. Michel Sabbah, patriarca latino emerito di Gerusalemme, in assenza dell’arcivescovo Fouad Twal, che era in Libano per prender parte all’insediamento del nuovo patriarca maronita Bechara Raï.
Il Centro Maria di Nazareth, aperto a visitatori e pellegrini, vuol essere «un luogo di scoperta biblica e una risorsa spirituale», ma anche proporsi come spazio di dialogo interreligioso, dato che la figura di Maria è come un ponte che travalica i confini della cristianità.
La struttura nasce dall’intuizione di Olivier Bonassies e Jacques de la Bastille ed è affidata alla comunità Chemin Neuf (il cui fondatore, padre Laurent Fabre, era pure presente all’inaugurazione).
Il centro è una sorta di museo multimediale che, con un percorso plurilingue della durata di un’ora, conduce i visitatori a conoscere meglio la Vergine, nella sua biografia e nella devozione che i secoli cristiani le hanno tributato.
L’idea di una realtà come questa risale al Giubileo del 2000, ma la prima pietra è stata posata solo nel gennaio 2007. L’edificio che la ospita comprende una terrazza con vista panoramica su Nazaret e una cappella denominata A Gesù attraverso Maria.
Alla cerimonia inaugurale erano presenti anche l’ambasciatore di Francia in Israele, Christophe Bigot, e il sindaco di Nazaret, Ramiz Jaraisy, oltre a rappresentanti delle comunità ebraica e musulmana.
Chi fosse interessato a visitare il Centro, o a saperne di più, può riferirsi al suo sito Internet.