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Da Gerusalemme una preghiera di intercessione per il nostro tempo

Giuseppe Caffulli
28 gennaio 2011
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Da Gerusalemme una preghiera di intercessione per il nostro tempo
Un momento di una precedente edizione della Preghiera straordinaria a Gerusalemme.

L’arcivescovo della Chiesa ortodossa etiope di Gerusalemme, abba Matthias, presiede il 29 gennaio, la Preghiera straordinaria di tutte le Chiese per la riconciliazione, l'unità e la pace. L'iniziativa è un appello alla preghiera di intercessione per il nostro tempo rivolto ai cristiani di tutto il mondo. Ne abbiamo parlato con una delle promotrici, la signora Veronique Nebel.


(Milano) – L’arcivescovo della Chiesa ortodossa etiope di Gerusalemme, abba Matthias, presiede il 29 gennaio la Preghiera straordinaria di tutte le Chiese per la riconciliazione, l’unità e la pace – una grande preghiera di intercessione per il nostro tempo cominciando da Gerusalemme – in coincidenza con la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che in Terra Santa si celebra una settimana più tardi rispetto all’Europa per evitare di sovrapporsi al Natale degli armeni ortodossi di Gerusalemme che – secondo il proprio calendario – lo festeggiano durante la terza settimana di gennaio.

La Preghiera straordinaria di tutte le Chiese per la riconciliazione, l’unità e la pace, è un appello proveniente dalla Chiesa madre di Gerusalemme per vivere la comunione di preghiera tra le Chiese. Come per le edizioni precedenti, la preghiera sarà trasmessa in diretta da numerosi canali televisivi cristiani in tutto il mondo.

Per capire meglio l’origine dell’iniziativa, abbiamo rivolto alcune domande a una delle promotrici, Veronique Nebel.

Anzitutto, come ha preso forma la Preghiera straordinaria?
L’iniziativa nasce da un’ispirazione affacciatasi il 19 novembre 2005 durante una veglia notturna di preghiera tra pochi monaci e laici, a porte chiuse, nella basilica della Risurrezione (o del Santo Sepolcro – ndr) a Gerusalemme. Alla base c’è la consapevolezza dell’urgente necessità di una grande, costante ed intensa preghiera di intercessione per il nostro tempo, che coinvolga tutte le Chiese e tutti i cristiani, dovunque nel mondo, cominciando da Gerusalemme. L’ispirazione fondamentale che ci ha guidato è che una efficace intercessione per il nostro tempo è inscindibile da una comunione ritrovata tra le Chiese. L’intuizione iniziale conduce i primi partecipanti ad impegnarsi a pregare insieme, dovunque siano, ogni sabato alle ore 18 locali, per le tre intenzioni della riconciliazione, dell’unità e della pace.
Vengono anche proposte tre intenzioni specifiche, tutte e tre «punti di partenza» per le tre intenzioni principali già citate: la pace a Gerusalemme; la preghiera per la Chiesa madre di Gerusalemme; l’unificazione dei cristiani nella preghiera delle grandi festività, come la Pasqua ed il Natale – perché solo nella volontà della preghiera comune, un atto di conversione in sé, entreremo nella dimensione dell’Amore che ci libererà dal male. Queste intenzioni specifiche nascono anche dall’ispirazione che ciò che spiritualmente succede a Gerusalemme, luogo dove cielo e terra si sono incontrati nel mistero dell’incarnazione e della redenzione, spiritualmente, ha effetto nel mondo. Di conseguenza, una chiamata da parte dei responsabili delle Chiese di Gerusalemme non può non essere ascoltata dai cristiani e dal Signore stesso.

Come si è diffusa l’iniziativa dopo la sua ispirazione originaria?
Ci ha pensato la Provvidenza. È stata adottata dapprima da un organismo della Santa Sede, Catholica Unio, la cui vocazione è di sviluppare legami e conoscenza reciproca tra le Chiese d’Oriente e d’Occidente. Successivamente, sostenuta ufficiosamente da vari prelati nella Chiesa cattolica, è stata promossa apertamente da laici presso i vari capi Chiesa di Gerusalemme. A seguito della Messa di Pasqua del 2007, nel Santo Sepolcro, è arrivata una svolta decisiva: la proposta di trasmettere una preghiera coinvolgente le Chiese di Gerusalemme in tutto il mondo, mediante canali televisivi cristiani. L’audacia dell’idea è stata letta come un segno che questa via andava percorsa, anche se sembrava impossibile. La Custodia di Terra Santa, che aveva appena aperto nel 2008, il suo Franciscan Media Center, ha offerto di partecipare all’iniziativa, in collaborazione con Canção Nova, una comunità brasiliana che ha come vocazione l’evangelizzazione attraverso i media. Sono poi nati un’associazione (Apepi) e un sito internet proprio con lo scopo di promuovere l’iniziativa, che si è concretizzata per la prima volta il 30 maggio 2009, la vigilia della Pentecoste cattolica, presso la Chiesa siriaca ortodossa di Gerusalemme, con diffusione in diretta in tutto il Medio Oriente, via Tele Lumière e altri canali, in Italia (Telepace), in Brasile (Canção Nova). Da allora, si sono svolte altre tre preghiere: il 20 febbraio 2010 presso la Chiesa luterana; il 10 aprile 2010 presso la Chiesa cattolica melchita; il 25 settembre 2010 presso la Chiesa armena ortodossa, diffuse, con commenti in quattro lingue (che presto saranno cinque) da un numero crescente di televisioni cristiane in tutto il mondo.

Come hanno reagito le Chiese di Gerusalemme?
Per grazia divina, i responsabili delle Chiese, l’uno dopo l’altro, stanno organizzando una preghiera invitando gli altri a partecipare. Per ora, abbiamo adottato la formula di tre preghiere solenni, diffuse in diretta televisiva, all’anno. Tutti i cristiani sono invitati con queste preghiere solenni a continuare a pregare con la Chiesa di Gerusalemme, ogni sabato alle ore 18 locali. Finora solo la Chiesa greca ortodossa di Gerusalemme ha assunto una posizione di chiusura sulla possibile preghiera comune. Ma ci affidiamo al Signore… 

Quali le reazioni e i risultati?
Tra le cose più belle ci sono le testimonianze e le reazioni – la maggior parte delle volte private e discrete – dei membri delle comunità locali, spesso in preda a grande tentazione di disperazione, considerate le molteplici difficoltà della Terra Santa. I ringraziamenti, i sorrisi, le mani strette, gli incoraggiamenti, il sostegno logistico, l’aiuto spontaneo e gratuito. E anche un sentimento di profonda fierezza, che la Chiesa di Gerusalemme si faccia promotrice di questa preghiera. Molto commovente è anche l’esperienza dell’incontro tra i sacerdoti delle varie Chiese, nel corso delle preparazioni minuziose che vanno fatte, quando devono interessarsi alle liturgie e agli usi degli altri, le molte domande, la gioia di scoprirsi e conoscersi. Si prende coscienza che tra le Chiese, a cominciare dal clero, vi sono abissi di mancata conoscenza reciproca, mentre conoscersi è il presupposto per amarsi meglio…

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