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Santa Sede e Olp, nuova fase di dialogo

Terrasanta.net
10 dicembre 2010
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Lo scorso 7 dicembre nel palazzo presidenziale dell’Autorità Nazionale Palestinese a Ramallah, in Cisgiordania, si sono riaperti i negoziati tra la Santa Sede e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp). I colloqui mirano a regolare e favorire la presenza e l'attività della Chiesa cattolica nei Territori Palestinesi.


(Milano/g.s.) – Lo scorso 7 dicembre nel palazzo presidenziale dell’Autorità Nazionale Palestinese a Ramallah, in Cisgiordania, si sono riaperti i negoziati tra la Santa Sede e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp).

I colloqui, recita un comunicato ufficiale emesso dalla Santa Sede, «mirano al raggiungimento di un accordo internazionale generale che regoli e favorisca la presenza e l’attività della Chiesa cattolica nei Territori Palestinesi, al fine di rafforzare le relazioni particolari già esistenti tra la Santa Sede e l’Olp».

Questa nuova fase del processo diplomatico fra i due soggetti internazionali fa seguito al reciproco riconoscimento ufficiale con l’apertura di relazioni diplomatiche (26 ottobre 1994) e alla successiva conclusione di un Accordo fondamentale nel febbraio 2000.

La recente ripresa dei negoziati s’è svolta sotto la presidenza di mons. Ettore Balestrero, sottosegretario della Santa Sede per i rapporti con gli Stati, e di Ziad Al-Bandak, consigliere del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen) per le relazioni tra cristiani.

«Le due parti – prosegue il comunicato ufficiale pubblicato a fine lavori – hanno convenuto l’istituzione di un gruppo di lavoro che si dedicherà allo studio e all’ampliamento dell’accordo iniziale».

La delegazione della Santa Sede era composta dal delegato apostolico di Gerusalemme e Palestina, mons. Antonio Franco, da mons. Salim Sayegh, vicario generale del patriarca latino ad Amman in Giordania, da mons. Maurizio Malvestiti, sottosegretario della Congregazione per le Chiese orientali, da mons. Alberto Ortega, direttore della Segreteria di Stato, da mons. Waldemar Sommertag, consigliere della delegazione apostolica di Gerusalemme, da Ghassan Faramand, consigliere giuridico, e da padre Emil Salayta, presidente del tribunale ecclesiastico di Gerusalemme. Della delegazione palestinese facevano parte il Nabil Shath, membro del Comitato centrale, il consigliere del presidente Nimer Hamad, l’ambasciatore Shawqi Armali, Ramzi Khouri, direttore del Fondo nazionale palestinese, Bernard Sabella, deputato del parlamento palestinese, e Issa Kassissieh, direttore aggiunto del Dipartimento riguardante i negoziati.

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