Nuove scoperte archeologiche questo mese in Israele. A Qassem, un importante sito preistorico scoperto nell'anno 2000, sono venuti alla luce alcuni denti che potrebbero essere appartenuti al primo homo sapiens, vissuto circa 400 mila anni fa. Giorni addietro sulle spiagge di Ashkelon il mare aveva restituito una statua d'epoca romana.
(Milano/c.g.) – Rilevanti scoperte archeologiche in Israele. A Qassem, un importante sito preistorico scoperto nell’anno 2000, a fine dicembre gli studiosi hanno trovato alcuni denti che potrebbero essere appartenuti al primo homo sapiens, vissuto circa 400 mila anni fa. La forma e la dimensione di questi denti sono molto simili a quelli dell’uomo moderno. Se la scoperta venisse confermata da altre evidenze, potrebbe avere una portata capace di cambiare l’idea stessa dell’evoluzione umana fino ad oggi conosciuta. Sino ad oggi si riteneva che l’homo sapiens fosse originario dell’Africa, e da lì fosse migrato verso il nord e l’Europa.
Sempre a dicembre, un’altra scoperta sulle spiagge della città israeliana di Ashkelon, pochi chilometri a nord della Striscia di Gaza. Nel corso di una tempesta durata due giorni, un pezzo di scogliera è franato nel mare, in corrispondenza di un sito archeologico. Il pezzo di roccia è precipitato sui resti di un antico edificio, forse terme di epoca romana. Vicino al masso è stata trovata una statua, accanto a lacerti di un pavimento mosaicato, purtroppo molto rovinato dall’acqua. La statua di epoca romana – probabilmente del terzo secolo dopo Cristo – rappresenta una figura femminile. È priva della testa e alta circa un metro e venti centimetri. Secondo le autorità israeliane, potrebbe trattarsi di una rappresentazione della dea Afrodite e potrebbe aver adornato le terme dell’antica città. La statua è venuta alla luce grazie allo sciabordio delle onde ed è stata scoperta da un passante. Ora è stata portata nella città di Beit Shemesh.