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A Gerusalemme l’arrivederci alle tre suore delle Beatitudini

Terrasanta.net
30 dicembre 2010
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Si sono svolti ieri pomeriggio, 29 dicembre, a Gerusalemme i funerali delle tre suore morte in un incidente stradale accaduto la vigilia di Natale, mentre si recavano a Betlemme dal Monte delle Beatitudini. Suor Valeria, suor Salvatorina e suor Rania sono state accompagnate nell'ultimo viaggio dall'affetto commosso di tutta la Chiesa di Terra Santa.


(Milano/g.s.) – Si sono svolti ieri pomeriggio, 29 dicembre, a Gerusalemme i funerali di tre suore vittime di un incidente stradale accaduto la vigilia di Natale non lontano dal lago di Tiberiade. Suor Valeria Briccoli (italiana), suor Salvatorina Camilleri (maltese) e suor Rania Haddad (giordana, la più giovane con i suoi 34 anni) sono morte mentre si recavano a Betlemme a bordo di un’utilitaria con altre due francescane del Cuore Immacolato di Maria (una delle sopravvissute è la madre provinciale, suor Rosanna Nava).

Per l’estremo saluto la chiesa della parrocchia latina di San Salvatore era gremita di fedeli commossi e raccolti, molti i religiosi e le religiose venuti da tutto Israele. Il rito funebre è stato presieduto dal patriarca latino, mons. Foaud Twal, attorniato da decine di concelebranti, tra cui l’arcivescovo melchita di Akko, mons. Elias Chacour e il delegato apostolico mons. Antonio Franco. Il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, ha pronunciato l’omelia.

«Tutti – ha esordito il Custode – in questi giorni, ci siamo chiesti “perché?” Perché proprio così, alla vigilia del Natale? Perché proprio loro? Quanti perché innalzati a Dio! Ma a Dio non si chiede perché! Il Signore conosce, infatti, le nostre domande, ha condiviso la nostra tristezza. Siamo accomunati oggi dal pianto, che non è più un pianto solo mio. È il pianto di tutta la comunità che si stringe intorno alle sorelle Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria. È il pianto di Gesù, che facendosi carne, ha assunto in tutto l’umanità. Fino ad accogliere il dolore, il pianto e la morte.
Si, a Natale, di fronte alla gioia del Natale del Signore, ci siamo sentiti accanto a Gesù che piange la morte di un amico. E siamo convinti che lui, l’Emmanuele, in questo momento è qui, e porta con ciascuno di noi il peso della sofferenza e del dolore».

«Suor M. Valeria, suor M. Salvatorina e suor M. Rania – ha chiosato fra Pizzaballa – sono morte a Natale, giorno in cui celebriamo la nascita del Vivente. Gesù è morto per salvarci, è morto per amore. E’ risorto, e la sua vittoria sulla morte è fondamento della nostra fede. Pensando a loro, sarà normale chiamarle come abbiamo sentito in questi giorni: le suore delle Beatitudini. Hanno lavorato, servito, amato il Luogo che fa memoria dell’insegnamento di Gesù, dove Gesù ci da detto come dobbiamo essere e cosa dobbiamo fare per essere beati, cioè felici. La sete di felicità che ogni giorno ci aiuta a sperare il compimento del Regno di Dio arriva da lì: dalla povertà, dalle lacrime, dalla mitezza, dall’aver fame e sete di giustizia, dalla misericordia, dalla purezza del cuore, dall’impegno per la pace, e da come sapremo soffrire per la libertà di poter seguire Gesù».

Alle esequie erano presenti anche gli ambasciatori di Italia – Luigi Mattiolo – e Malta – Abraham Borg – e il console di Giordania, Hassam Rahal, che hanno anche preso brevemente la parola. Al termine della Messa le tre bare sono state accompagnate al cimitero latino che si trova poco oltre la porta Sion.

Le religiose defunte animavano con semplicità e spirito d’accoglienza il santuario delle Beatitudini che sorge sulle colline sovrastanti Cafarnao, sulla sponda settentrionale del lago di Tiberiade. Erano perciò volti cari a molti cristiani di Terra Santa.

L’italiana suor M. Valeria Briccoli (nata a Bergamo 67 anni fa) aveva anche scritto per le nostre pubblicazioni. I telespettatori italiani hanno potuto incontrarla in una delle puntate nel format televisivo per ragazzi 6 in Cammino, messo in onda da Boing. Manolo Martini, il giovane conduttore che prende parte al programma con cinque adolescenti in viaggio in Terra Santa, la ricorda così: «Suor Valeria è stato il primo incontro del nostro viaggio. Sul Monte delle Beatitudini ci ha parlato di cosa voglia dire essere beati; di come farsi “vuoto”, svuotarsi di se stessi per accogliere l’altro, fosse il segreto della felicità. Aldilà delle sue parole infondeva pace e gioia con il suo sorriso e i suoi occhi. In pochi minuti aveva conquistato i ragazzi scherzando sui loro nomi, guardandoli dritti negli occhi, con quello sguardo così puro e profondo che nessuno di noi davvero potrà dimenticare. Quando lasciai il Monte delle Beatitudini dissi a uno dei ragazzi che suor Valeria sembrava un angelo, senza ali, ora invece le ali le ha dispiegate ed ha preso il volo. Grazie suor Valeria».

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