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Parlano i delegati fraterni. E al Sinodo irrompe la questione cipriota

Terrasanta.net
21 ottobre 2010
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Parlano i delegati fraterni. E al Sinodo irrompe la questione cipriota
Uno degli sbarramenti nella zona cuscinetto dell'Onu che divide la Cipro greca da quella sotto occupazione turca.

Accorato appello di un archimandrita ortodosso cipriota, che al Sinodo è intervenuto per chiedere sostegno alla sua patria, «l'unica nazione dell'Unione Europea ad essere occupata per metà del suolo da 36 anni da un esercito invasore». In un altro intervento il vescovo luterano Munib Younan sprona a progredire sulla strada dell'ecumenismo.


(Città del Vaticano/m.b.) – Una dura denuncia da parte del delegato fraterno cipriota su Cipro che è «l’unica nazione dell’Unione Europea ad essere occupata per metà del suolo da 36 anni da un esercito invasore», ed un appello da parte del vescovo evangelico luterano Munib Younan a progredire verso l’unità per potere così «attraverso la comunione fra noi dare testimonianza ai musulmani, e moderare gli estremisti presenti fra loro». Sono stati due fra gli interventi più significativi di questa mattina, nel giorno dei delegati fraterni, ortodossi e protestanti, al Sinodo sul Medio Oriente.

«Quando la pace si trova in pericolo – è stato l’appello dell’archimandrita Chrysostomos Kykkotis ai padri sinodali -, come purtroppo accade a Cipro ormai da trentasei anni, a causa della ininterrotta invasione e occupazione turca della parte settentrionale della nostra isola, è dovere di tutti noi di difenderla da coloro che intendono turbarla». Egli ha ricordato come Cipro sia «l’unica nazione dell’Unione Europea, in cui gran parte del territorio si trova sotto occupazione, dove quasi la metà della sua popolazione sono profughi, scacciati con violenza dalle case paterne, mentre 520 chiese e altri venerabili luoghi sacri e mete di fervente devozione vengono distrutti, saccheggiati e trasformati in centri di divertimento o addirittura in stalle per gli animali».

I cristiani di Cipro, è stato il suo appello, «chiedono e aspettano di avere il vostro aiuto ed il vostro sostegno per la giusta lotta per il ritiro dalla nostra isola dell’esercito invasore turco e dei coloni che si sono insediati in essa, e per la libertà, la pace, la giustizia e in generale di tutti i diritti umani a favore dei legittimi autoctoni abitanti dell’ isola».

Il vescovo evangelico Munib Younan, guida della comunità luterana di Giordania e Terra Santa e presidente della Federazione luterana mondiale, ha parlato invece degli «ottimi rapporti» esistenti tra i cristiani di Terra Santa, «soprattutto palestinesi», e ha spronato l’uditorio a procedere alacramente nel dialogo ecumenico per poter così «offrire ai musulmani una testimonianza credibile della nostra comunione».

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