Questo volume, dedicato ai pellegrinaggi maggiori in Europa e verso la Terra Santa, prende forma di dialogo tra Paolo Caucci von Saucken, appassionato studioso e praticante del Cammino di Santiago e della Via Francigena, e il sacerdote trevigiano don Paolo Asolan, anch'egli pellegrino. L’opera considera il Cammino di Santiago, la via Tolosana e la Francigena, Roma, la Terra Santa e la Santa Casa di Loreto.
(g.s.) – Questo volume, lo si intende dalle primissime pagine, nasce dalla collaborazione tra l’editore Terre di Mezzo e la Confraternita di San Jacopo di Compostella. Di quest’ultima entrambi gli autori fanno parte: Paolo Caucci von Saucken (1941) ne è il motore dal 1981, quando la fece (ri)nascere a Perugia sulle ceneri di un analogo e antico sodalizio; don Paolo Asolan (trevigiano, classe 1967) ne è invece membro dal 2003 e cappellano della sezione romana. Il professor Caucci – docente di letteratura spagnola all’università di Perugia – del tema del pellegrinaggio (in particolare di quello verso Santiago de Compostela e lungo la Via francigena) è studioso e, da quattro decenni, animatore. Numerosi gli studi e i volumi da lui pubblicati.
«I libri di Caucci – scrive Asolan nell’Introduzione a quest’opera – costituiscono, nel loro campo, vere e proprie pietre miliari, ma rischiano di risultare troppo specialistici per quanti si avvicinano da neofiti al mondo compostellano e per chiunque non abbia dimestichezza con la ricerca storica. (…) Così, approfittando della grande disponibilità di Caucci, abbiamo pensato di raccogliere l’essenziale da sapere e da gustare, proprio come può essere distillato da un grande esperto che sa anche divulgare, perché è innamorato di quel che studia e di cui parla».
L’opera si articola in sei conversazioni tra i due autori, che percorrono idealmente un’ipotetica rotta che dal Cammino di Santiago prosegue lungo la via Tolosana per imboccare poi la Francigena, toccare Roma e puntare sulla Terra Santa. L’epilogo è alla Santa Casa di Loreto. L’espediente letterario del dialogo è antico, ma raro nell’odierna pubblicistica dedicata ai pellegrinaggi, eppure tanto vicino all’esperienza di coloro che si son fatti pellegrini verso Santiago e, come annota Asolan esordendo, «s’incontrano e cominciano a chiacchierare tra di loro, sperimentando una familiarità e un’apertura d’animo eccezionali, che si giustificano con le stesse difficoltà e rimuginando le stesse domande…».
Un libro da leggere perché è anche una riflessione (religiosa) sull’uomo d’oggi.