La necessità del dialogo e la ricerca di una vita in armonia con i fratelli e i vicini, sono stati i pensieri centrali delle prime ore del viaggio di Papa Benedetto XVI a Cipro. Il Pontefice, una volta sbarcato sull'isola di Paolo e Barnaba, ha sottolineato il suo ruolo unico nel contesto mediorientale ed europeo.
(Milano/c.g.) – La necessità del dialogo e la ricerca di una vita in armonia con i fratelli e i vicini, sono stati i pensieri centrali delle prime ore del viaggio di papa Benedetto XVI a Cipro. Già sull’aereo che lo portava da Roma all’Aeroporto internazionale di Pafos, il pontefice, parlando con i giornalisti, ha esortato i cristiani a coltivare la capacità di dialogo con i musulmani che sono «nostri fratelli nonostante le diversità». È chiaro, in questo invito, il ricordo di quanto successo solo ieri in Turchia: l’assassinio di monsignor Luigi Padovese. Questo omicidio, ha detto il Pontefice, non può oscurare il dialogo con l’Islam e non deve essere imputato ai turchi o alla Turchia. Rimanendo poi su un altro recente episodio di attualità, l’assalto dell’esercito israeliano alle navi della Freedom Flottilla, in navigazione con un carico umanitario verso Gaza, – e alla conseguente crisi internazionale che ha coinvolto proprio la Turchia – Benedetto XVI ha invitato tutti «alla pazienza» e al «coraggio di ricominciare».
All’aeroporto di Pafos, Benedetto XVI ha ricevuto il benvenuto da parte del presidente della Repubblica di Cipro, Demetris Christofias. Dalle parole del presidente è emersa subito la realtà dolorosa dell’isola divisa in due a causa dell’occupazione turca del 1974: «La sua presenza qui ci porta un forte messaggio di pace – ha affermato Christofias- (…) Cipro ha bisogno delle sue parole di pace, per via della difficile situazione che l’isola delle affrontare nella sua parte occupata. Mi permetta di dire che Cipro ha bisogno delle sue preghiere e del suo aiuto per riappropriarsi velocemente della sua unità e libertà. Siamo davvero grati per questi giorni che trascorrerà con noi. La sua presenza nel Paese rappresenta senza dubbio un’occasione storica». Continuando il suo saluto, il presidente Christofias ha ribadito la sofferenza dei ciprioti per l’occupazione: «Cipro è una terra apostolica, che affonda le sue radici cristiane in duemila anni di storia. Purtroppo però, gran parte del patrimonio culturale e intellettuale dell’isola, compresa la tomba e il monastero di San Barnaba, come circa almeno altri 500 monumenti religiosi, sono ancora sotto l’occupazione dell’esercito turco. E la cosa particolarmente grave è che da più di 35 anni il nostro patrimonio culturale e religioso nella zona occupata viene distrutto e danneggiato sistematicamente, con un enorme perdita per l’intera umanità. Il nostro impegno – ha concluso il presidente – è di raggiungere la soluzione al problema di Cipro attraverso i negoziati, che dovranno portare ad un completo ritiro delle truppe di occupazione e al ritorno della libertà e dei diritti per tutta la popolazione di Cipro».
Il Pontefice, ringraziando dell’accoglienza il presidente Christofias, ha sottolineato il ruolo unico del popolo di Cipro nel contesto mediorientale ed europeo: «Cipro si trova all’incrocio di culture e religioni, di storie gloriose ed antiche insieme (…). È grandemente auspicabile (…) che gli altri Paesi Europei, a loro volta, vengano arricchiti dalla vostra eredità spirituale e culturale, che riflette il vostro ruolo storico, trovandovi tra l’Europa, l’Asia e l’Africa. Possano l’amore della vostra Patria e delle vostre famiglie e il desiderio di vivere in armonia con i vostri vicini sotto la protezione misericordiosa di Dio onnipotente, ispirarvi a risolvere pazientemente i problemi che ancora condividete con la comunità internazionale per il futuro della vostra Isola». Il discorso del Papa ha poi messo l’accento sugli altri due aspetti fondamentali del viaggio a Cipro: quello dei rapporti ecumenici con i cristiani ortodossi e quello del futuro sinodo dei vescovi del Medio Oriente, che si svolgerà a Roma nel prossimo ottobre.
«Saluto come un fratello Sua Beatitudine Crisostomo Secondo, arcivescovo di Nea Giustiniana e di tutta Cipro – ha affermato Benedetto XVI -, e attendo intensamente di poter incontrare presto molti altri membri della Chiesa ortodossa di Cipro. Attendo anche con gioia di poter salutare gli altri responsabili religiosi Ciprioti. Spero di rafforzare i nostri comuni legami e di ribadire la necessità di consolidare la reciproca fiducia e l’amicizia durevole con tutti quelli che adorano l’unico Dio».
Ancora, rispetto al Sinodo dei vescovi per il Medio Oriente, il Papa ha annunciato la presentazione dell’Instrumentum Laboris del Sinodo, che avverrà domenica mattina 6 giugno. « Durante la mia permanenza tra di voi consegnerò anche l’Instrumentum Laboris, un documento di lavoro in vista dell’assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in seguito, a Roma, quest’anno – ha ricordato il Pontefice -. Tale Assemblea esaminerà molti aspetti della presenza della Chiesa nella regione e le sfide che i cattolici devono affrontare, talvolta in circostanze difficili, vivendo la comunione con la Chiesa Cattolica ed offrendo la loro testimonianza a servizio della società e del mondo».