Il Papa ha concluso la mattinata di quest'oggi all'arcivescovado di Nicosia, dove ha reso visita al capo della Chiesa ortodossa Chrisostomos II. «Ricordo con gratitudine la sua visita a Roma tre anni fa – ha esordito il Pontefice - e mi rallegro che oggi ci incontriamo ancora nella sua amata terra». Dalle parole di Benedetto XVI uno sprone all'impegno comune per la cooperazione ecumenica.
(Nicosia/g.s.) – A fine mattinata quest’oggi il Papa si è recato al palazzo arcivescovile dove ha incontrato il capo della Chiesa ortodossa di Cipro Chrisostomos II e il Santo Sinodo quasi al completo. «Ricordo con gratitudine la sua visita a Roma tre anni fa – ha esordito Benedetto XVI rivolto all’arcivescovo – e mi rallegro che oggi ci incontriamo ancora nella sua amata terra. Per suo tramite saluto il Santo Sinodo e tutti i sacerdoti, diaconi, monaci e monache e fedeli laici della Chiesa di Cipro».
Dopo aver espresso gratitudine per l’accoglienza riservatagli nell’isola e sottolineato lo spirito di fraternità e comunione riscontrato durante le prime ore trascorse a Cipro, il Santo Padre ha sottolineato l’aiuto dato dalla Chiesa cipriota ai terremotati dell’Aquila e l’impegno per la riconciliazione, la pace e i diritti umani portato avanti dall’arcivescovo.
Anche in questa occasione Benedetto XVI non ha mancato di richiamare la necessità di offrire sostegno ai cristiani di Terra Santa e di lavorare per favorire l’ecumenismo tra le Chiese della regione: «Cipro è tradizionalmente considerata parte della Terra Santa, e la situazione di continuo conflitto nel Medio Oriente dev’essere un motivo di riflessione per tutti i fedeli Cristiani. Nessuno può rimanere indifferente alla necessità di offrire sostegno in ogni maniera possibile ai Cristiani di quella tormentata regione, affinché le sue antiche Chiese possano vivere in pace e prosperità. Le comunità cristiane di Cipro possano trovare un ambito molto fruttuoso per la cooperazione ecumenica, pregando e lavorando insieme per la pace, la riconciliazione e la stabilità nelle terre benedette dalla presenza terrena del Principe della Pace».
All’incontro non si è presentato il vescovo ortodosso di Limassol, che nei giorni aveva pubblicamente polemizzato con l’arcivescovo Chrisostomos II per l’invito rivolto al Papa. Una questione che il Vaticano sembra considerare puramente interna alla famiglia ortodossa. Parlando ai giornalisti due giorni il portavoce, padre Federico Lombardi, aveva detto che la Santa Sede rispetta la libertà di tutti e che il Papa, venuto come amico, non impone a nessuno la sua presenza.
Una curiosità: durante le ore trascorse all’arcivescovado e concluse con un pranzo offerto da Chrisostomos II al Papa e al suo seguito, Benedetto XVI ha visitato anche il museo bizantino, che raccoglie molte opere d’arte recuperate dal nord dell’isola occupato dai turchi o rientrate a Cipro dopo essere state vendute illegalmente sul mercato dell’arte internazionale. Il funzionario del museo che guidava il Papa in perfetto italiano gli ha spiegato che in molti casi la Chiesa cipriota ha dovuto sborsare denaro per riavere le opere, in altri è riuscita a far riconoscere i propri diritti per vie legali. A questo punto gli ha citato il caso di alcuni beni rintracciati in Germania, ma ancora nelle mani della polizia di Monaco di Baviera. Il funzionario ha apertamente chiesto al Pontefice, già arcivescovo della capitale bavarese, di interporre i suoi buoni uffici. Il Papa gli ha domandato una nota scritta, promettendo che ne parlerà con l’arcivescovo di Monaco.