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Alla scuola San Marone una festa di popolo

Giampiero Sandionigi, inviato
5 giugno 2010
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Il secondo impegno pubblico per Benedetto XVI questa mattina a Nicosia è stato un incontro, partecipato da circa duemila persone, con la comunità cattolica locale. L’avvenimento si è svolto presso la scuola maronita intitolata a San Marone. Il Papa ha spronato i cattolici alla comunione e al dialogo ecumenico e interreligioso.


(Nicosia) – Il secondo impegno pubblico per Benedetto XVI questa mattina a Nicosia è stato un incontro, partecipato da circa duemila persone, con la comunità cattolica locale. L’avvenimento si è svolto nel campo sportivo della scuola maronita intitolata a San Marone, nel quartiere residenziale di Anthoupoli uno dei sobborghi della capitale cipriota. Svoltosi sotto un cielo blu e un sole dardeggiante, l’incontro prevedeva una prima parte liturgica – aperta dal discorso di benvenuto dell’arcivescovo maronita Youssef Soueif e proseguita con alcuni inni cantati dalla corale, dalla lettura di un brano dal Vangelo di Giovanni (capitolo 12 versetti 23-30) e dall’allocuzione del Papa – seguita da un programma di danze e canti maroniti.

L’arcivescovo Soueif ha ricordato che l’isola di Cipro ospita tre minoranze religiose cristiane: maroniti e latini cattolici accanto agli armeni, gruppi che vanno ad affiancarsi ai greco-ciprioti e ai turco-ciprioti. Maroniti e latini rinnovano la loro fede davanti a Dio e davanti al Papa, ha detto Soueif, ricordando che la sua chiesa, celebra quest’anno, con i maroniti di tutto il mondo i 1.600 anni dalla morte di san Marone.

Il presule ha poi richiamato che la presenza dei maroniti a Cipro (oggi circa 6 mila) risale è antica di 1.200 anni. A questo punto ha citato per nome i quattro villaggi un tempo interamente maroniti che si trovano nel nord dell’isola sottoposto all’occupazione turca: Kormakitis, Asomatos, Aghia Marina, Karpasha. «Chiediamo a Vostra Santità – ha detto l’arcivescovo – di aiutarci a tornare ai nostri quattro villaggi. Ricordi Cipro nelle sue preghiere». Prima di concludere il presule, che sarà segretario speciale al Sinodo dei vescovi sul Medio Oriente in programma in ottobre, ha ricordato «lo spirito di comunione» con cui i cattolici di Cipro, in tutte le loro componenti, hanno collaborato per il successo della visita papale.

Il Papa, presa la parola, ha esortato i cattolici di Cipro a cercare «una maggiore unità nella carità con gli altri cristiani e il dialogo con coloro che non sono cristiani». «Guardando al dialogo interreligioso – ha proseguito Ratzinger – molto ancora occorre fare nel mondo. Questo è un altro campo nel quale i cattolici di Cipro spesso vivono situazioni che offrono loro delle opportunità per una giusta e prudente azione. Solo attraverso un paziente lavoro di reciproca fiducia può essere superato il peso della storia passata, e le differenze politiche e culturali fra i popoli possono diventare un motivo di operare per una maggiore comprensione. Vi esorto ad aiutare a creare tale vicendevole fiducia fra cristiani e non cristiani, come fondamento per costruire una pace durevole ed un’armonia fra i popoli di diverse religioni, regioni politiche e basi culturali».

Sempre concentrandosi sulla vita della Chiesa ha incoraggiato «a pregare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa e a promuoverle». Trovandosi in una scuola cattolica, il Papa ha ricordato agli insegnanti che il loro lavoro «fa parte di una lunga e stimata tradizione della Chiesa cattolica di Cipro» e poi li ha invitati a «continuare pazientemente a servire il bene dell’intera comunità sforzandovi per una educazione eccellente». Infine ha invitato tutti i cattolici di Cipro a coltivare «l’armonia in comunione con la Chiesa universale e con il successore di Pietro e ad accrescere i vostri legami fraterni con gli altri nella fede, nella speranza e nell’amore».

E qui ha voluto anche lui rivolgere una speciale menzione ai fedeli maroniti venunti dai villaggi di Kormakiti, Asomatos, Karpasha e Agia Marina. «Conosco – ha detto Benedetto XVI – le vostre aspirazioni e le vostre sofferenze, e vi chiedo di portare la mia Benedizione, la mia vicinanza e il mio affetto a tutti coloro che provengono dai vostri villaggi dove i cristiani sono un popolo di speranza. Da parte mia, spero vivamente e prego che, con l’impegno di buona volontà degli interessati, sarà presto assicurata una vita migliore per tutti gli abitanti dell’isola».

Terminata la parte liturgica dell’incontro con la benedizione e una presentazione di doni al Santo Padre, è iniziato il programma culturale che ha voluto illustrare, con danze e canti ispirati al succedersi del ritmo naturale delle stagioni, alcuni temi tipici del patrimonio tradizionale dei maroniti ciprioti. Al termine il Papa e il seguito sono partiti alla volta dell’arcivescovado ortodosso di Nicosia.

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