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I francescani a Cipro. La storia in breve

Paolo Pieraccini
12 maggio 2010
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I francescani a Cipro. La storia in breve

Ai primi di giugno Benedetto XVI sarà a Cipro e risiederà nella nunziatura apostolica di Nicosia. La rappresentanza diplomatica pontificia è ospitata dal convento francescano della Custodia di Terra Santa, i cui frati operano dal XIII secolo sulla terza isola del Mediterraneo. Eccovi qualche cenno storico su una presenza plurisecolare.


Dal 4 al 6 giugno prossimo Papa Benedetto XVI sarà in visita all’isola di Cipro e nel breve soggiorno a Nicosia, la capitale, risiederà in nunziatura apostolica. La rappresentanza diplomatica pontificia è ospitata nei locali del convento francescano della Santa Croce, di proprietà della Custodia di Terra Santa, che da secoli opera sulla terza isola del Mediterraneo.

I frati minori si insediarono a Cipro fin dai primordi della storia dell’Ordine. Benché la data di fondazione dei primi conventi non sia nota, sappiamo che la loro presenza si affermò rapidamente, grazie anche a una politica ecclesiastica volta ad affermare la supremazia della Chiesa latina sull’isola. Diversi autori ipotizzano che il convento francescano della capitale sia stato terminato già nel 1226, ancora vivente san Francesco. Esso era dotato di un ostello per i pellegrini diretti in Terra Santa e di una grande chiesa.

Nei decenni seguenti vennero edificati altri tre conventi: quello di Famagosta divenne uno degli edifici religiosi più importanti della città. Sorsero in seguito anche il convento di Limassol e quello di Pafos. I frati dell’isola rimasero sottoposti alla giurisdizione del provinciale di Terra Santa, residente ad Acri. Quando, nel 1291, anche Acri cadde in mano islamica la sede del ministro provinciale fu trasferita a Nicosia, dove rimase fino al 1470.

Nel XIV secolo la missione dei frati minori a Cipro conobbe un ulteriore sviluppo. Nei primi decenni sorse infatti un quinto convento nell’antico centro portuale di Citium (Larnaca). Verso la metà del secolo i francescani fondarono a Nicosia uno Studium generale per i giovani frati della provincia, istituzione che può essere considerata, a tutti gli effetti, la prima università dell’isola.

Nel terzo decennio del XV secolo, lo sviluppo religioso e commerciale dell’isola fu interrotto da tre devastanti incursioni dei mamelucchi d’Egitto (1424-1426). Da quel momento i francescani incontrarono serie difficoltà nell’esercitare la loro missione: il convento di Limassol decadde irrimediabilmente, di pari passo con la perdita d’importanza commerciale della città, mentre quelli di Pafos e Famagosta dovettero essere abbandonati.

La conquista ottomana di Cipro – che pose fine al dominio della Repubblica di Venezia (1489-1570) – comportò il massacro o la riduzione in schiavitù di vescovi, religiosi e fedeli cristiani di ogni rito. Chiese e conventi furono trasformati in moschee e madrase. Gli otto religiosi della Custodia in missione sull’isola furono trucidati. L’avvento di questa nuova dominazione determinò la totale rovina della Chiesa latina. Tutti gli ordini religiosi occidentali furono costretti a lasciare l’isola, che si popolò di coloni musulmani provenienti dall’Asia minore. I pochi latini che riuscirono a scampare all’eccidio o alla schiavitù furono privati del conforto spirituale dei loro sacerdoti. Coloro che non si convertirono all’islam o non passarono all’ortodossia furono inizialmente costretti a dissimulare il loro credo religioso e a frequentare le chiese greche. Il sultano permise alla Chiesa ortodossa di riorganizzarsi, accordandole ulteriori privilegi. Molte chiese e conventi appartenuti ai cattolici passarono all’ortodossia.

Nel 1593 i frati della Custodia, unici religiosi a poter rientrare a Cipro, riedificarono un convento a Larnaca e, tre anni dopo, a Nicosia. Alla fine del XVII secolo inaugurarono una scuola maschile, tuttora in funzione a Nicosia e aperta anche alle ragazze.

Nel 1629 Propaganda fide decise di istituire un episcopato con sede a Pafos, con giurisdizione sui cattolici latini e maroniti di Cipro. L’ecclesiastico non tardò a scontrarsi con i frati della Custodia, per la sua determinazione a voler insediare sull’isola i cappuccini francesi. Quei religiosi si stabilirono sull’isola grazie all’interessata protezione del governo di Parigi, inizialmente con il solo ufficio di cappellani del locale console francese residente a Larnaca. Ai frati della Custodia fu sottratto il consistente obolo che quel diplomatico aveva loro elargito per il servizio di cappellania. Persero anche le elemosine dei mercati e degli equipaggi delle navi di nazionalità francese. Questi infatti da quel momento, su suggerimento del loro console, indirizzarono le offerte esclusivamente ai frati cappuccini.

Nello stesso periodo giunsero anche i minori riformati, che ressero costantemente la sede arcivescovile di Cipro e, col permesso del custode di Terra Santa, si insediarono nel convento di Nicosia, da dove per decenni svolsero una proficua azione pastorale presso i maroniti. Poi la loro missione decadde, fino a scomparire nel 1684, data di morte dell’ultimo vescovo residenziale di Pafos. Propaganda Fide decise di non nominare un nuovo prelato a quella sede. La giurisdizione sull’isola fu ceduta al custode di Terra Santa, che già la esercitava sulla Siria, il Basso Egitto e la Palestina in qualità di prefetto apostolico.

Nell’ultimo decennio del XVIII secolo la missione dei minori cappuccini scomparve. A costringerli ad abbandonare l’isola contribuì la politica anti-clericale del governo di Parigi, la diminuzione dei traffici e la progressiva laicizzazione dei mercanti francesi, i quali avevano sempre sostenuto quei religiosi con le loro elemosine. Il vuoto fu agevolmente riempito dai frati della Custodia. Nei decenni successivi le loro istituzioni progredirono, favorite dal nuovo corso riformista ottomano (1839 e 1856), dalla ripresa dei commerci e dall’incremento demografico verificatosi negli ultimi decenni della dominazione turca.

Nel 1833 approdò sull’isola un’organizzazione protestante americana, la Reformed Presbyterian Mission. L’evento ebbe il merito di stimolare greco-ortodossi e cattolici a rafforzare e moltiplicare le istituzioni religiose ed educative.

Nel 1844, per la prima volta dopo sette secoli, il Custode di Terra Santa decise di accettare la presenza di un altro ordine religioso nei territori sotto la sua giurisdizione ecclesiastica – quelli di Palestina e Cipro –, da lui governati in qualità di prefetto apostolico. Il 2 dicembre 1844 quattro suore marsigliesi di San Giuseppe dell’Apparizione approdarono a Larnaca. Grazie al sostegno finanziario della Custodia, esse poterono organizzarvi la prima scuola femminile cattolico-latina dell’isola e dedicarsi a varie iniziative di beneficenza.

Il ristabilimento del patriarcato latino di Gerusalemme (23 luglio 1847) non provocò grandi mutamenti nell’organizzazione ecclesiastica di Cipro. Da quel momento l’isola entrò a far parte della diocesi gerosolimitana, sotto la giurisdizione di un vescovo insignito del titolo onorifico di patriarca.

Alla vigilia dell’occupazione britannica i fedeli delle parrocchie francescane erano 591. L’attività in favore dei pellegrini di passaggio (appena una ventina) era divenuta scarsa. Dalla metà degli anni Cinquanta dell’Ottocento infatti, con l’introduzione delle navi a vapore, non era più necessario uno scalo tecnico a Cipro per recarsi in Terra Santa.

Il periodo della dominazione inglese fu caratterizzato da un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Il numero dei fedeli cattolici aumentò, dato che per gli europei fu più agevole stabilirsi a Cipro. Un nuovo servizio che i francescani iniziarono a svolgere su richiesta delle autorità governative, fu l’assistenza spirituale ai carcerati e ai numerosi soldati britannici giunti sull’isola.

La prima importante opera religiosa realizzata dai francescani dopo l’arrivo dei britannici fu la chiesa di Limassol (1879), resasi necessaria dall’ulteriore aumento dei fedeli. Tre anni dopo furono riedificate e ampliate la cappella e la scuola alla marina di Larnaca. Nel 1886 fu anche restaurato l’ospizio di Nicosia e nel 1902 ricostruita e ampliata l’antica chiesa di questa città.

Nel frattempo le suore di san Giuseppe avevano esteso la loro attività educativa anche a Nicosia (1877) e Limassol (1884), dove avevano aperto un dispensario. Esse ottennero grandi consensi tra i greco-ortodossi, suscitando la reazione della loro Chiesa. Anche quest’ultima decise di aprire alcune scuole femminili, utilizzando come insegnanti le allieve uscite dalle scuole cattoliche.

Nel 1910 la Custodia di Terra Santa istituì la parrocchia di Limassol e alcuni anni dopo decise di fondare un ospizio e una chiesa per assistere spiritualmente la crescente popolazione cattolica di Famagosta. Nel 1923 le missionarie francescane del Sacro Cuore giunsero a Limassol per lavorare in una grande scuola femminile finanziata dalla Custodia di Terra Santa.

Nei decenni successivi l’attività educativa, pastorale e assistenziale dei francescani si svolse senza soverchie angustie. Il numero dei cattolici latini conobbe però solo un lieve aumento, differentemente da quello dei maroniti, ormai interamente assistiti da sacerdoti del loro rito. Nel 1974 – anno dello sbarco delle truppe turche nel nord dell’isola – diverse istituzioni fondate dai frati minori rimasero isolate nella parte turca dell’isola. Grave si dimostrò soprattutto la dissoluzione della comunità cattolica di Famagosta, da dove anche le missionarie del Sacro Cuore furono costrette a evacuare.

Oggi i frati della Custodia hanno tre conventi/parrocchie: a Nicosia, a Larnaca (con annessa casa di riposo per anziani) e a Limassol. Da Nicosia un religioso si reca ogni domenica a celebrare la Messa in una cappella nella città di Kirenya, sulla costa settentrionale dell’isola controllata dai turco-ciprioti e dai militari inviati da Ankara.

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