Storie, attualità e archeologia dal Medio Oriente e dal mondo della Bibbia

Identità e memoria a senso unico

19/03/2010  |  Milano
email whatsapp whatsapp facebook twitter versione stampabile

Le immagini degli scontri scoppiati venerdì 5 marzo sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme hanno fatto come al solito il giro del mondo: giovani palestinesi con il volto coperto dalla kefiah, mentre lanciano sassi sui fedeli ebrei nell’area sottostante del Muro Occidentale; poliziotti israeliani che caricano e disperdono la folla all’uscita dalla moschea, feriti e contusi… Causa scatenante della violenza (sempre esecrabile e mai giustificabile) il piano governativo che intende includere nei siti ebraici da dichiarare patrimonio nazionale, anche due santuari cari alla tradizione musulmana (e soprattutto situati nei Territori palestinesi): la tomba di Rachele a Be-tlemme e la Grotta dei Patriarchi a Hebron. Un progetto che interessa 37 siti archeologici e che prevede un finanziamento di 400 milioni di shekel (poco meno di 80 milioni di euro) finalizzato anche a promuovere nelle scuole l’insegnamento della storia ebraica.

La valorizzazione del patrimonio culturale e religioso è un tema serissimo, ma in Terra Santa assume il contorno di un ulteriore conflitto (non bastassero quelli in corso) tra le varie componenti sociali e religiose. Il desiderio di affermare la propria storia e la propria identità non può prevedere che si neghi o si rimuova l’identità dell’altro. «L’identità germoglia sulle tombe della comunità», spiega il sociologo polacco Zygmunt Bauman. Il prezzo da pagare, la storia ce lo insegna, è sempre troppo alto.

Fuori da un contesto di comprensione e di dialogo, il tema della salvaguardia delle radici finisce per assumere contorni drammaticamente paradossali. Ce lo testimonia anche la vicenda del progetto del Museo della Tolleranza, promosso dal Centro Simon Wiesenthal di Los Angeles, sull’area del cimitero musulmano di Mamilla, poco distante dalle mura della Gerusalemme vecchia. L’idea è quella di un centro che promuova i valori della dignità umana e della tolleranza. Peccato che per farlo si stia profanando un’area utilizzata da secoli (e fino al 1948) come luogo di sepoltura dalla comunità palestinese.

Se si vuole che la pace, la comprensione e la pacifica convivenza restino semplicemente degli slogan buoni per qualche convention internazionale o per gettare fumo negli occhi, questa sembra essere – tragicamente – la strada giusta.

Abbonamenti

Per ricevere la rivista Terrasanta (6 numeri all’anno) la quota d’abbonamento è di 32,00 euro. Disponibile, a 22,00 euro, anche la versione digitale in formato pdf.

Maggiori informazioni
L'indice delle annate

Ai nostri abbonati e lettori più assidui potrà tornare utile l’indice generale della nuova serie di Terrasanta dal 2006 al 2024.

Il file consente di cercare gli articoli, gli autori e i temi che interessano di più e individuare i numeri e le pagine in cui sono stati pubblicati.

Consulta l'indice
Un saggio di Terrasanta

Vuoi farti un’idea del nostro bimestrale?
Ti mettiamo a disposizione un numero del 2024.
Buona lettura!

Sfoglia il numero
Newsletter

Ricevi i nostri aggiornamenti

Iscriviti
Abbecedario della Shoah
Anna Maria Foli

Abbecedario della Shoah

Le parole per capire e non dimenticare
Il Giubileo ad Assisi 2025
Enrico Impalà

Il Giubileo ad Assisi 2025

Guida al pellegrinaggio
Il Giubileo a Roma 2025
Roberta Russo

Il Giubileo a Roma 2025

Guida al pellegrinaggio
Grande storia dei Giubilei
Anna Maria Foli

Grande storia dei Giubilei

Dalle antiche origini ebraiche a oggi