Un profugo di nome Gesù
La tradizione del cristianesimo copto ha cercato di ricostruire un itinerario «ufficiale» del tragitto percorso dalla Sacra Famiglia in Egitto. Tutti i presunti luoghi di sosta, segnati da chiese dedicate alla Vergine, da sorgenti e da pozzi dalle acque ritenute curative, da alberi sacri che dettero refrigerio e nutrimento ai fuggiaschi, da pietre diventate sgabello per la Madonna o che portano l’impronta dei piedini o delle manine del Bambino Gesù, sono ancor oggi meta di pellegrinaggi.
Nelle pagine centrali di questo numero di Eco ricostruiamo il percorso di questo viaggio come ci è tramandato dalla tradizione copta.
Partita da Betlemme, la Sacra Famiglia si recò dapprima ad Askalon, antica città filistea e rinomato porto marittimo, quindi si diresse a est, a Hebron, una delle più antiche città del mondo, dove rimase nascosta in una grotta per circa sei mesi. Raggiunta quindi l’antica roccaforte cananea di Gaza e imboccata la strada carovaniera che dalla Giudea conduceva in Egitto, giunse a Raphia, la città di frontiera con l’Egitto. Attraversato lo stretto istmo di al-Qantarah «il ponte», che separa il lago Manzalah dal lago Balah, la Sacra Famiglia entrò nella provincia egiziana di Gosen. E qui, imboccato lo Wady Tumilat e passando dalle antiche città di Pitom «la Casa di Atum» e Piramses «la Casa di Ramesse», costruite dai figli di Israele schiavi in Egitto, giunse a Tell Basta, l’antica Bubastis.
Continuando verso sud il loro peregrinare, i fuggiaschi raggiunsero il villaggio di Musturud, alla periferia dell’odierno Cairo, quindi si diressero verso nord-est, a Bilbays. La tappa successiva fu Daqadus, da dove raggiunsero Samanud, l’antica Sebennitos, sul ramo di Damietta del Nilo. Continuando verso Nord, la Sacra Famiglia raggiunse poi la regione di al-Borollos, vicino alla costa col Mediterraneo, e quindi la città di Sakha. Tappa successiva il deserto dello Wadi al-Natrun e poi nuovamente al Cairo, dove i fuggiaschi trovarono rifugio in una grotta sotterranea, che si trova ora inglobata nella cripta della chiesa dei Santi Sergio e Bacco. Raggiunsero quindi al-Ma‘adi, non lontano dall’antica capitale Menfi, dove si imbarcarono su una barca a vela e si diressero a sud, fino al sito dell’odierno Dayr al-Muharraq, ancora oggi tra le mete più importanti del pellegrinaggio copto.