Roma non dimentica, nemmeno quest'anno. Forte di una Storia duramente segnata dalla follia nazista e dalle deportazioni, la capitale si prepara ancora una volta a celebrare la Giornata della memoria, a sessantacinque anni dall'apertura dei cancelli di Auschwitz ad opera dell'esercito sovietico. Sono tante le iniziative previste per il 27 gennaio e per i giorni successivi: da quelle promosse presso la Casa della Memoria e della Storia, a quelle ospitate al Vittoriano o volute dall'ambasciata d'Israele in Italia. Importanti soprattutto perché gli interlocutori privilegiati sono i giovani, per scongiurare che simili orrori si ripetano.
Roma non dimentica, nemmeno quest’anno. Forte di una storia duramente segnata dalla follia nazista e dalle deportazioni, la capitale si prepara ancora una volta a celebrare la Giornata della Memoria, a sessantacinque anni dall’apertura dei cancelli di Auschwitz ad opera dell’esercito sovietico.
Sono tante le iniziative previste per il 27 gennaio e per i giorni successivi. Si comincia partendo dalla Casa della Memoria e della Storia, l’istituzione culturale creata dal Comune di Roma proprio per coltivare la memoria del Novecento e in particolare dei movimenti di liberazione della Resistenza italiana. La mattina sarà dedicata alle scuole: prima, alle 10, un incontro su La banalità del bene. Giorgio Perlasca e la deportazione degli ebrei ungheresi; poi, alle 11, la proiezione del film per la televisione Perlasca. Un eroe italiano, la fiction trasmessa per la prima volta dalla Rai nel 2002 con grande successo di ascolti e interpretata da Luca Zingaretti. Nel pomeriggio (ore 17) sarà la volta della presentazione del libro Natolibero (Il Filo, 2009) di Maria Rosa Romegialli, l’unica neonata italiana sopravvissuta ai lager, dove fu deportata con la madre, che invece vi perse la vita. L’incontro con l’autrice sarà accompagnato dalla visione del documentario Una storia, due vite di Roberto Minimi Merot, che racconta il viaggio della Romegialli a Dachau, luogo della sua terribile vicenda. Si chiude in serata con la diretta, trasmessa proprio dalla Casa, della puntata speciale che Radio3 dedica al Giorno della memoria. Una puntata speciale condotta dal direttore della rete Rai Marino Sinibaldi alla quale parteciperanno testimoni e studiosi tra cui Aldo Zargani, Vera Michelin Salomon, Saul Meghnagi, Lia Tagliacozzo, Raffaella Di Castro, Clotilde Pontecorvo, Luca Zevi, Umberto Gentiloni, Adachiara Zevi, Alessandro Schwed, Caterina Di Pasquale. Significativo l’accompagnamento “artistico”, con le poesie di Edith Bruck, i racconti di Ascanio Celestini, il duo Marco Valabrega (violino) e Domenico Ascione (chitarra), che interpreterà brani della tradizione ebraica, e con Sara Modigliani accompagnata alla chitarra da Felice Zaccheo, che presenterà un repertorio di canti legati alla guerra e alla resistenza in Italia. Maggiori informazioni si trovano sul sito internet della Casa della Memoria.
Il Giorno della memoria sarà anche il giorno dell’apertura, alla Sala Zanardelli del complesso del Vittoriano, della mostra Auschwitz-Birkenau 2010. Un’esposizione molto ricca, con una corposa documentazione inedita o esposta in Italia per la prima volta, arrivata da molti prestatori tra i quali il museo di Auschwitz, lo Yad Vashem di Gerusalemme e lo United States Holocaust Memorial di Washington: fino al 21 marzo (ingresso gratuito) sarà possibile osservare filmati, lettere, diari, vestiti di prigionieri, scatole contenenti gas Zyklon B, liste di prigionieri, foto, mappe e piante dei campi, piani di costruzione dei forni. La mostra sarà visitata in anteprima da Elie Wiesel con il presidente della Camera Gianfranco Fini, e sarà aperta ufficialmente alle 17 con un incontro tra lo storico della Shoah Marcello Pezzetti e l’ex deportato Shlomo Venezia.
È invece l’ambasciata d’Israele a promuovere La Shoah e l’Yishuv. Israele, La Shoah, l’Europa, un progetto del regista Vittorio Pavoncello che ha indagato, con la storica Anna Foa, sui rapporti fra Stati europei e fra le comunità ebraiche, con l’allora nascente Stato d’Israele, chiamato prima della sua proclamazione ufficiale nel 1948, Yishuv. Evento centrale del programma sarà la proiezione in anteprima nazionale del film Il cielo come destino, sul partigiano della Brigata ebraica Enzo Sereni, morto a Dachau. Appuntamento alle 18 di mercoledì all’Istituto centrale per i Beni sonori ed audiovisivi.
Il 28 gennaio, infine, toccherà proprio a Roma ospitare le prime trenta Stolpersteine italiane. Si tratta delle “pietre d’inciampo” (questo il significato della parola tedesca) che dal 1993 costituiscono il progetto artistico di Günter Demnig. Questo performer tedesco da quasi vent’anni dissemina le strade d’Europa di vere e proprie pietre da pavimentazione stradale (i romani “sampietrini”) ricoperte di ottone: ce ne sono oltre ventiduemila, ad oggi, a testimoniare, contro chi la nega, la memoria di quanti, perseguitati dal nazismo, non ci sono più. Su ogni pietra, nomi, cognomi, date di nascita e di morte delle vittime. L’installazione romana comincerà alle 9.30 in via della Reginella, al Ghetto ebraico, e proseguirà per tutta la città, da Prati al Pigneto, davanti alle abitazioni dei deportati commemorati da ciascuna pietra. E nei giorni seguenti chi vorrà ricordare un familiare vittima dei lager potrà chiedere la collocazione di una Stolperstein davanti alla sua casa. Il programma completo e altre indicazioni sul progetto (intitolato Memorie d’inciampo) si trovano sul sito web del Comune di Roma. L’iniziativa è a cura del Museo storico della Liberazione, della Federazione delle associazioni ebraico-cristiane Italiane, delle associazioni nazionali degli ex deportati (Aned) ed ex internati (Anei) e del Centro di documentazione ebraica contemporanea.