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Israele, i dati sulla povertà

09/11/2009  |  Milano
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Israele, i dati sulla povertà
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Nonostante la crisi economica, il numero di poveri che vivono in Israele si mantiene costante. Ad affermarlo è il Rapporto sulla povertà 2008 dell'Istituto nazionale di previdenza israeliano. Dal rapporto, appena pubblicato, emerge infatti che quasi un israeliano su quattro vive in stato di povertà (il 23,7 per cento del totale, contro il 24,7 per cento dell'anno precedente). La povertà starebbe diminuendo in tutte le aree del Paese salvo che a Tel Aviv e nelle regioni del Sud. Tra i poveri molti sono i giovani: uno su tre, infatti, non ha ancora raggiunto la maggiore età.


Nonostante la crisi economica, il numero di poveri che vivono in Israele si mantiene costante. Ad affermarlo è il Rapporto sulla povertà 2008 dell’Istituto nazionale di previdenza israeliano. Dal rapporto, appena pubblicato, emerge infatti che quasi un israeliano su quattro vive in stato di povertà (il 23,7 per cento del totale, contro il 24,7 per cento dell’anno precedente). Più precisamente i cittadini israeliani sotto la soglia di povertà nel 2008 sono stati 1.651.300 (20 mila in meno del 2007). Secondo il rapporto la povertà starebbe diminuendo in tutte le aree del Paese salvo che a Tel Aviv e nelle regioni del Sud. I ricercatori spiegano che il numero dei poveri ha «tenuto» anche perché le conseguenze della crisi hanno iniziato a farsi sentire solo nella seconda metà del 2008.

La ricerca conferma tuttavia alcune tendenze della deriva sociale presenti in Israele e già evidenti nel 2007: ad esempio, il fenomeno dei cosiddetti working poors. Ovvero coloro che, pur lavorando, non guadagnano a sufficienza per mantenere se stessi e le proprie famiglie. Circa il 43 per cento dei nuclei in cui il capofamiglia lavora, infatti, si trova oggi sotto la soglia di povertà. Tre punti percentuali in più rispetto al 2007. Se poi il capofamiglia non lavora, lo stato di povertà è quasi certo, colpendo il 71,4 per cento dei nuclei (percentuale in crescita rispetto al 2007).

In chiaroscuro il dato relativo alla «povertà infantile»: la ricerca evidenzia come i minori in stato di povertà nel 2008 siano stati 783.600, il 34 per cento del totale. Per alcuni versi le cose stanno migliorando: infatti l’anno precedente i minori poveri erano 804 mila, il 34,2 per cento del totale. E nel 2006 la loro percentuale era addirittura del 35,2. Le cose cambiano però se le famiglie sono numerose: infatti, solo il 17,8 per cento delle famiglie di dimensioni contenute (da uno a tre figli) risulta essere sotto la soglia di povertà; ma se i figli sono quattro e oltre, la possibilità di essere poveri raggiunge il 57,8 per cento.

Migliorerebbero tuttavia le condizioni di alcune tipologie di famiglie: ad esempio di quelle arabe; nel 2007, il 51,4 per cento di queste viveva in stato di povertà, nel 2008 la percentuale si è abbassata al 49,4. E questo grazie ad un positivo aumento degli occupati tra gli arabi israeliani. Diminuisce anche la percentuale delle famiglie monoparentali in stato di povertà: mentre nel 2007 erano il 29,4 per cento del totale, nel 2008 il dato è sceso al 28,4 per cento.

I ricercatori sostengono infine che la povertà nel 2009, tra i cittadini israeliani, non dovrebbe aumentare in modo significativo. La diminuzione degli occupati dovuta anche alla crisi economica, infatti, potrebbe essere contrastata da un riscontrato aumento dei sussidi e degli stipendi.

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