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Un nuovo insediamento ebraico alle porte di Betlemme?

05/10/2009  |  Gerusalemme
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Un nuovo insediamento ebraico alle porte di Betlemme?
Uno scorcio dell'insediamento israeliano di Gilo, a nord di Betlemme. (foto G. Caffulli)

Il progetto di un nuovo insediamento, il più grande mai costruito finora, sta per essere sottoposto alla commissione per la Pianificazione del ministero dell'Interno e ai vari organismi comunali che si occupano di urbanistica. Se il progetto passerà, nella zona a sud est di Gerusalemme, nei pressi del villaggio arabo di Al-Walajeh, verranno costruite in una sola volta 14 mila unità abitative, dove andranno ad abitare 40 mila ebrei, su un'area di 3 mila ettari. Si chiamerà Givat Yael e sarà il più grande quartiere ebraico di Gerusalemme Est.


Il progetto di un nuovo insediamento, il più grande mai costruito finora, verrà sottoposto alla commissione per la Pianificazione del iinistero dell’Interno e ai vari organismi comunali che si occupano di urbanistica. La notizia è stata data nei giorni scorsi dal quotidiano in lingua ebraica Ma’ariv. Se il progetto verrà approvato, nella zona a sud est di Gerusalemme – nei pressi del villaggio arabo di Al-Walajeh, che fa parte del governatorato (palestinese) di Betlemme, ma del distretto municipale (israeliano) di Gerusalemme, verranno costruite in una sola volta 14 mila unità abitative. Si prevede che vi andranno ad abitare 40 mila ebrei, su un’area di 3 mila ettari. Si chiamerà Givat Yael, dal nome della società che recentemente ha acquistato i terreni in zona. Sarà il più grande quartiere ebraico a Gerusalemme Est mai costruito dai tempi di Gilo, Pisgat Zeev, e Har Homa. E potrebbe diventare l’insediamento più popoloso mai vista finora.

Nel governatorato di Betlemme ci sono circa 20 insediamenti ebraici abitati da oltre 47 mila persone, che si sono appropriate di una superficie pari al 33 per cento delle terre della zona. Il più imponente blocco di insediamenti è chiamato Gush Etzion, che comprende una dozzina di insediamenti religiosi e si sviluppa a ovest e sud ovest di Betlemme, lungo la strada principale che collega Gerusalemme a Hebron. Con la costruzione di Givat Yael, Gush Etzion e Gilo di fatto verranno unite; un’imponente perdita di terre che si unisce a quelle già perse con la costruzione di Muro di Separazione.

Il villaggio di Al-Walajeh, situato 4 chilometri a nordovest di Betlemme, ha una storia di resistenza non violenta che si oppone alla confisca delle terre da parte di Israele, con manifestazioni pacifiche e ricorsi, ben organizzati, ai tribunali, sia israeliani sia internazionali. Nelle immediate vicinanze si trova la casa salesiana di Cremisan, nota per i suoi vigneti e la produzione vinicola.

Secondo il quotidiano Ma’ariv le autorità israeliane hanno previsto per la realizzazione dell’imponente progetto l’abbattimento, in una zona dichiarata verde, di un gran numero di case palestinesi, considerate abusive. Già lo scorso febbraio era stata presentata una proposta di abbattimento delle costruzioni abusive da parte degli stessi abitanti ai Al-Walajeh, ma è stata rifiutata dal comitato di pianificazione distrettuale.

L’idea della costruzione di questo enorme insediamento risale al 2004 ed è sostenuta da una gran parte dei dirigenti dei partiti di estrema destra e dal Likud, il partito che detiene la maggioranza al governo di Israele. Lo scopo è quello di ampliare e consolidare la presenza degli insediamenti attorno a Gerusalemme, in modo da creare una sorta di anello abitato da coloni attorno alla città.

Ad attenuare le possibilità di realizzazione di Givat Yael, oltre alla questione dell’abbattimento delle case palestinesi, saranno le forze politiche dell’opposizione. La sinistra israeliana, infatti, appoggia la commissione di difesa delle terre di Al-Walajeh, che sta cercando di fermare le confische e le demolizioni.

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