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Due giorni di colloqui romani per Abu Mazen

09/10/2009  |  Roma
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Ieri mattina in Vaticano Benedetto XVI e il presidente dall'Autorità palestinese Mahmoud Abbas hanno parlato della necessità di trovare una giusta e durevole soluzione al conflitto israelo-palestinese. Il Papa si è interessato anche agli sviluppi più recenti nel processo di pace. Nel corso del breve soggiorno romano, Abu Mazen è stato ricevuto anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Quest'ultimo ha assicurato al leader palestinese il sostegno dell'Italia.



(g.s.) – Benedetto XVI e il presidente dall’Autorità palestinese Mahmoud Abbas (noto anche come Abu Mazen) hanno parlato ieri mattina, durante un incontro in Vaticano, della necessità di trovare una giusta e durevole soluzione al conflitto israelo-palestinese. Il Papa si è anche interessato agli sviluppi più recenti del processo di pace.

Secondo un comunicato della Santa Sede, il dialogo si è concentrato «sulla situazione in Medio Oriente e, in particolare, sulla necessità di trovare una soluzione giusta e duratura al conflitto israeliano-palestinese, in cui i diritti di tutti siano riconosciuti e rispettati».

«Al riguardo – continua il comunicato – è stata rilevata l’importanza della cooperazione e del mutuo rispetto tra le parti e del sostegno della comunità internazionale».

La sala stampa vaticana aggiunge che «non è mancato un riferimento alla situazione dei cattolici in Palestina, e più in generale nella regione, e al loro contributo alla vita sociale e alla convivenza pacifica tra i popoli».

Dopo il colloquio con il Pontefice, nel quale è stato anche menzionato il recente pellegrinaggio papale in Terra Santa, Abu Mazen ha incontrato il segretario di Stato card. Tarcisio Bertone e il segretario per i rapporti con gli Stati, mons. Dominique Mamberti.

L’agenzia di stampa palestinese Wafa annota che il presidente Abbas ha posto l’accento sulla mancanza di impegno da parte di Israele nell’applicare la Road Map. Abu Mazen ha anche ringraziato il Papa per le sue prese di posizione e i forti appelli per la pace e la difesa dei diritti del popolo palestinese.

Allo scambio dei doni, Benedetto XVI ha regalato al presidente palestinese una ceramica con la riproduzione di piazza San Pietro, mentre l’ospite gli ha consegnato una maiolica raffigurante uno scorcio della città vecchia di Gerusalemme.

Nel corso del breve soggiorno romano, il 7 ottobre Abu Mazen è stato ricevuto anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Quest’ultimo ha assicurato al leader palestinese il sostegno dell’Italia alla sua opera volta a rinsaldare la democrazia, rilanciare l’economia e rafforzare i servizi di sicurezza palestinesi. «Insistiamo con i nostri amici israeliani – ha aggiunto Berlusconi – affinché il loro primo passo per la ripresa dei negoziati sia quello del congelamento degli insediamenti». Il capo del governo italiano ha poi confermato la sua disponibilità a lavorare per una sorta di «piano Marshall, del quale mi ero interessato già nel 2001» e che prevede la costruzione di un aeroporto in Cisgiordania, la creazione di comparti turistici intorno ai luoghi della cristianità, e l’insediamento in Cisgiordania di imprese internazionali. Berlusconi ha anche menzionato il progetto di collegare con un canale il Mar Rosso al Mar Morto.

Da parte sua, Abu Mazen ha esposto al premier italiano gli esiti degli incontri bilaterali e trilaterali del 22 settembre scorso a New York con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente statunitense Barack Obama. Ha anche illustrato la mediazione che l’Egitto sta compiendo per giungere alla ricomposizione delle divisioni politiche tra palestinesi (Hamas contro Fatah e viceversa). Poi ha concluso: «Non c’è dubbio che il piano Marshall rappresenti un’opportunità enorme per la nostra economia. Berlusconi è stato il primo a parlarne e penso che verrà presto il momento di metterlo in atto».

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