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Madgala, ritrovata la sinagoga dove pregò Gesù?

17/09/2009  |  Milano
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Madgala, ritrovata la sinagoga dove pregò Gesù?
La pietra chiara rinvenuta nella sinagoga riportata alla luce a Magdala. Sul lato anteriore, al centro, è visibile la menorah.

L'Autorità per le antichità di Israele ha reso noto nei giorni scorsi il ritrovamento dei resti di una sinagoga dei tempi di Gesù nell'area archeologica di Magdala, sulle rive del Lago di Galilea. Ciò che resta dell'antico luogo di culto è venuto alla luce in una proprietà dei Legionari di Cristo. Tra le rovine dell'antica sinagoga è stata anche rinvenuta una pietra bianca con la forma di altare, o di mensa, decorata con immagini e fregi scolpiti. L'archeologo francescano fra Eugenio Alliata si è recato sul posto e ci racconta cosa ha visto.


Con un comunicato stampa di qualche giorno fa, l’Autorità per le antichità di Israele ha reso noto il ritrovamento dei resti di una sinagoga dei tempi di Gesù sulle rive del Lago di Galilea.

L’area sulla quale è stato fatto il ritrovamento è di proprietà della congregazione religiosa cattolica dei Legionari di Cristo, che proprio sulle rive del lago ha intenzione di erigere un centro d’accoglienza per i pellegrini.

Gli scavi archeologici, diretti da Dina Avshalom-Gorni e Arfan Najar, dell’Autorità per le antichità di Israele, hanno avuto inizio il 27 luglio scorso. A poco più di un mese dai primi ritrovamenti si sono aggiunti esiti inaspettati e sorprendenti: i resti di una sinagoga del I secolo, probabilmente distrutta negli anni della rivolta ebraica, tra il 66 e il 70 d.C.

Nei giorni scorsi padre Eugenio Alliata, archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, ha compiuto un sopralluogo nel sito archeologico. Ecco la testimonianza della sua visita: «Lo scavo è molto vasto e mostra soprattutto muri di case private e un canale antico fatto con grandi pietre rozze che segna il limite dell’area archeologica. La ceramica ritrovata tra le rovine (i cocci sono per gli archeologi un elemento fondamentale per la datazione – ndr) è tutta, e solo, del primo secolo. Ma la cosa più straordinaria è il ritrovamento della sinagoga, un edificio di 11 metri per 11, che presenta pareti intonacate e dipinte, banchine ai lati e una strana pietra bianca al centro fatta come un altare o mensa. Originariamente aveva addirittura i 4 corni agli spigoli, ma poi questi sono stati tagliati. La parte di sopra mostra una rosetta grande al centro con palme ai lati, due coppe e pani. Su una parete laterale è raffigurata una menorah, il candelabro a sette braccia, mentre sulle altre tre ci sono palme, rosette e melograni disposti dentro una serie di archetti».

La sinagoga è probabilmente una delle più antiche mai rinvenute (solo sette, questa inclusa, risalgono al periodo del primo tempio di Gerusalemme). Se verrà confermata la datazione del luogo di culto al primo secolo, è probabile che vi abbia pregato anche Gesù, perché Magdala, la città da cui proveniva Maria, detta appunto la Maddalena, era a quei tempi un centro urbano di grande importanza. E nella regione che circonda il lago Gesù si soffermò a lungo a pregare e in varie occasioni compì dei miracoli.

Secondo Dina Avshalom-Gorni, l’autore della menorah riprodotta sulla pietra probabilmente si recò a Gerusalemme, dove vide di persona il candelabro del tempio per poi riprodurlo.

La scoperta archeologica riveste enorme interesse per il mondo ebraico. Shuka Dorfmann, direttore dell’Autorità per le antichità di Israele, ha parlato di una ritrovamento straordinario e unico, il cui studio dovrà essere approfondito. A tal proposito, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, le autorità israeliane hanno chiesto di proseguire gli scavi nell’area della sinagoga. Si spera che i ritrovamenti siano preservati in loco e che vengano inclusi nel progetto del Magdala Center dei Legionari di Cristo, l’area che ospiterà un albergo per pellegrini della Terra Santa e un centro multimediale per mostrare con le nuove tecnologie il messaggio e la vita di Gesù.

Magdala, l’antica Migdal, dista solo sette chilometri dall’antica Cafarnao, luogo dove Gesù si stabilì durante il suo ministero pubblico. Il ritrovamento della sinagoga ha una significativa importanza anche per le origini del cristianesimo perché fino alla distruzione del Tempio di Gerusalemme i credenti in Cristo condividevano con gli ebrei le loro sinagoghe. Solo dopo la distruzione del Tempio, infatti, cominciò una più netta separazione tra ebrei e cristiani. È quindi probabile che nella sinagoga, dopo la morte e risurrezione di Gesù, si riunissero anche coloro che erano stati testimoni oculari della sua vita terrena e della sua predicazione. L’aula di preghiera, oltre ad essere frequentata da Gesù in persona durante la sua vita pubblica, sarebbe quindi stata testimone anche della nascita delle prime comunità giudeocristiane.

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