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2010: l’Azione cattolica italiana investe su Betlemme

07/09/2009  |  Roma
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2010: l’Azione cattolica italiana investe su Betlemme
Roma, 5 settembre 2009. Il tavolo dei relatori al convegno annuale di Ac. Da sinistra: Chiara Finocchietti, fra Samuel Habib e fra Giorgio Vigna. A destra Husam Wahhab.

Il restauro della sala cinematografica del Catholic Action Centre di Betlemme, un progetto di formazione biblica per i giovani e un grande pellegrinaggio nazionale nel dicembre 2010: sono le tre iniziative che l'Azione cattolica (Ac) italiana ha presentato sabato 5 settembre scorso al suo convegno annuale dei presidenti diocesani. L'annuncio è stato dato nel corso di una serata dedicata al rapporto tra l'associazione laicale e la Terra Santa alla quale hanno preso parte padre Samuel Habib, parroco di Santa Caterina, la parrocchia latina di Betlemme, il presidente dell'Azione cattolica della cittadina, Husam Wahhab, e padre Giorgio Vigna, frate minore, commissario di Terra Santa per il Piemonte e presidente dei commissari d'Italia.


Il restauro della sala cinematografica del Catholic Action Centre di Betlemme, un progetto di formazione biblica per i giovani e un grande pellegrinaggio nazionale nel dicembre 2010: sono le tre iniziative che l’Azione cattolica (Ac) italiana ha presentato sabato 5 settembre scorso al suo convegno annuale dei presidenti diocesani. L’annuncio è stato dato nel corso di una serata dedicata al rapporto tra l’associazione laicale e la Terra Santa alla quale hanno preso parte padre Samuel Habib, parroco di Santa Caterina, la parrocchia latina di Betlemme, il presidente dell’Azione cattolica della cittadina, Husam Wahhab, e padre Giorgio Vigna, frate minore, commissario di Terra Santa per il Piemonte e presidente dei commissari d’Italia.

Tre nuovi obiettivi, dunque, per un viaggio, quello dell’Ac italiana in Terra Santa, cominciato nel 1930, quando la fondatrice del ramo giovanile femminile dell’associazione, Armida Barelli, guidò uno storico pellegrinaggio di 60 ragazze, e proseguito ininterrottamente fino a oggi. «La nostra presenza – ci dice Chiara Finocchietti, vicepresidente nazionale dell’Ac e coordinatrice dei giovani del Forum internazionale dell’Azione cattolica (Fiac) – è antica, ed è rimasta fedele al nostro carisma specifico: il servizio alla Chiesa locale e la formazione delle coscienze. È per questo che abbiamo deciso di varare questi nuovi progetti, discussi e concordati con l’Ac di Betlemme e con le comunità ecclesiali dei Luoghi santi. Siamo stati lì nel marzo scorso per discuterne con il patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Fouad Twal, con i frati della Custodia, con i parroci e con i laici. Ci siamo subito messi al lavoro per dare corpo alle idee che sono maturate in quel confronto».

Il primo progetto, già in cantiere, è quello che riguarda il restauro del cinema dell’Ac di Betlemme. Ad occuparsene saranno i ragazzi dell’Azione cattolica italiana grazie alla prossima raccolta fondi del Mese della Pace: un’iniziativa che da molti anni, ogni mese di gennaio, coinvolge i soci di Ac dai 6 ai 14 anni che si impegnano in prima persona per sostenere un progetto di solidarietà. In passato si sono raggiunti obiettivi importanti, come la costruzione di una scuola interetnica a Sarajevo e due scuole per ex bambini soldato a Makeni, in Sierra Leone. «Il cinema – spiega Finocchietti – è un luogo del dialogo con il mondo, uno spazio di approfondimento e di riflessione condivisa. A Betlemme la sala svolge un ruolo importante di servizio a tutta la comunità, che ci ha chiesto un aiuto specifico». «La nostra associazione è un punto di riferimento per la città», dice il presidente betlemmita Wahhab, che ha illustrato ai presidenti diocesani italiani le attività della sua Ac. «Nonostante le grandi difficoltà che ci affliggono, lavoriamo quotidianamente per rispondere alle necessità di bambini, giovani, adulti e anziani, e per la loro formazione cristiana. La vicinanza e l’aiuto del Fiac e di tutte le associazioni di Ac del mondo sono per noi fondamentali per non sentirci soli».

Saranno invece i giovani dell’Ac italiana e di alcuni altri Paesi europei a occuparsi dei corsi di formazione biblica per i giovani di Terra Santa, un bisogno che, per Finocchietti, «non bisogna dare per scontato nemmeno nella stessa terra della Parola, così come qui da noi». Già quest’estate sono partiti alcuni volontari dall’Umbria, dalla Basilicata, da Malta e dalla Romania. Il progetto si strutturerà definitivamente nei prossimi mesi.

Ultima tappa di questo percorso, un pellegrinaggio nazionale al quale parteciperanno, nel dicembre 2010, alcuni rappresentanti di ogni associazione diocesana dell’Ac italiana (sono 210). Un viaggio che seguirà il pellegrinaggio mondiale dei giovani di Ac che si tenne in occasione dei quarant’anni della Giornata mondiale della pace, nel gennaio 2008. «È il modo migliore – commenta padre Vigna – per aiutare i cristiani di Terra Santa: stare insieme a loro, andarli a conoscere, incontrarli in quella terra che è innanzitutto una vera e propria realtà teologica, profondamente misteriosa». «Condivisione, ecco quello che ci serve – dice padre Habib -, la nostra è la terra di tutti i cristiani».

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