Sono più numerosi di quanto si pensi coloro che, per settimane o mesi interi, affrontano lunghi percorsi a piedi o in bicicletta diretti verso Santiago de Compostela, Roma o Gerusalemme, sui passi e le rotte degli antichi pellegrini. È il caso di Enrico Brizzi e Marcello Fini, autori del libro che qui presentiamo, che con altri amici nel 2006 decisero di percorrere a piedi e solcando il mare la distanza tra Roma e Gerusalemme. L'impresa ha preso corpo nella primavera-estate 2008 e viene raccontata, con stile piano, in queste pagine. Che però, alla fine, non soddisfano del tutto il palato del lettore.
Il fenomeno è ormai notissimo: da molti anni a questa parte l’Europa conosce un rifiorire dei grandi pellegrinaggi. Sono più numerosi di quanto si creda coloro che, per settimane o mesi interi, affrontano lunghi percorsi a piedi o in bicicletta diretti a Santiago de Compostela, lungo il celebre Camino, oppure alla riscoperta della via Francigena che dall’Inghilterra conduceva a Roma o intenti a misurarsi con itinerari meno tradizionali, come i 350 chilometri del Cammino di Francesco, tra Toscana e Umbria.
Non è neppure infrequente che qualcuno si spinga fino a Gerusalemme, ricalcando i passi e le rotte di antichi pellegrini. È il caso, questo, di Enrico Brizzi e Marcello Fini, entrambi bolognesi da poco trentacinquenni, autori del libro che qui presentiamo. Brizzi è tra i più noti romanzieri italiani della nuova generazione (ha esordito nel 1994 con il fortunato Jack Frusciante è uscito dal gruppo). Fini ha al suo attivo svariate esperienze editoriali ed è bibliotecario dell’Archiginnasio di Bologna.
I due spiegano che l’idea di incamminarsi verso Gerusalemme nacque nel 2006, mentre con altri amici percorrevano la Francigena alla volta di Roma. L’impresa ha preso corpo nella primavera-estate 2008. I nostri sono partiti da Roma il 24 aprile e il 13 luglio erano a Gerusalemme. Tra le due date una lunga scarpinata da Roma a Brindisi e una traversata del Mediterraneo in barca vela e su ordinari traghetti facendo tappa a Corfù, Atene, Rodi, Cipro. Da lì, per l’indisponibilità di un traghetto, l’ultimo balzo verso Israele avviene con un volo Larnaca-Tel Aviv. In auto viene raggiunta Akko (l’antica Acri) da dove Brizzi e Fini (e compagni) riprendono a camminare puntando su Tel Aviv, seguendo grosso modo il tracciato dell’Israel National Trail, per poi piegare a Oriente verso Gerusalemme. In tutto 960 chilometri percorsi in 36 giorni di effettivo cammino per una media di 26-27 chilometri al giorno.
Il libro è uno dei frutti di questa fatica. Il linguaggio è semplice, la struttura scorrevole. Due introduzioni (una per autore) precedono le tre parti dell’opera, dedicate rispettivamente alla narrazione del cammino in Italia, alla navigazione da Brindisi a Cipro e al percorso in terra d’Israele. Ogni parte ha in appendice alcuni medaglioni, che forniscono scarne notizie storiche sui luoghi e le realtà incontrati dai nostri viandanti. Contenuti forse troppo stringati, ma consoni a un libro che anela ad esser letto in un paio d’ore.
Corredano il testo anche una sessantina di immagini (molte altre si possono vedere in Internet sul sito www.romajerusalem.com) e cinquanta pagine di Guida pratica, che ripropongono l’itinerario tappa per tappa, indicando di ognuna caratteristiche e curiosità.
La narrazione scorre piana, senza richiedere un particolare impegno alla mente del lettore. Le pagine restituiscono la cronaca di brevi incontri, scambi di battute, piccoli gesti di accoglienza, istruzioni preziose, squarci di biografie. Tutte esperienze familiari a chi già si è fatto pellegrino a piedi apprezzando il dono di rallentare i ritmi e apprendendo la gioia di ascoltare e osservare.
Il libro lascia il palato del lettore non del tutto soddisfatto perché termina troppo presto, senza aver offerto particolari guizzi di acume.