In assenza di guerra aperta o di attentati a catena, il periodo estivo è per la Terra Santa una delle stagioni di massima affluenza di pellegrini. Dal 15 al 22 luglio, tra gli altri gruppi in visita ai luoghi santi c'erano anche quarantadue iscritti all'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi (Ens). Partecipavano al pellegrinaggio promosso dal servizio religioso che opera in seno all'onlus da una dozzina d'anni e che si è fatto carico di rilanciare un'iniziativa che non si ripeteva da 26 anni. Con l'appoggio logistico dell'Ufficio pellegrinaggi della delegazione romana della Custodia di Terra.
(g.s./o.m.) – In condizioni normali, e cioè in assenza di guerra aperta o di attentati a catena, il periodo estivo è per la Terra Santa una delle stagioni di massima affluenza di pellegrini. Vi si avvicendano comitive di svariate provenienze geografiche e delle più diverse estrazioni sociali. Dal 15 al 22 luglio, tra gli altri gruppi in visita ai luoghi santi c’erano anche quarantadue iscritti all’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (Ens).
Partecipavano al pellegrinaggio promosso dal servizio religioso che opera in seno all’onlus da una dozzina d’anni e che si è fatto carico di rilanciare un’iniziativa che non si ripeteva da 26 anni. Con l’appoggio logistico dell’Ufficio pellegrinaggi della delegazione romana della Custodia di Terra, i pellegrini dell’Ens hanno visitato i principali santuari cristiani della Galilea e della Giudea, ma si sono concessi anche la visita di altri luoghi e istituzioni significative, come l’Istituto Effetà di Betlemme per sordi, il Museo dell’Olocausto Yad Vashem e il Museo del Libro, entrambi a Gerusalemme.
Il gruppo è partito dall’Italia senza essere accompagnato da un sacerdote. Presenti invece suor Veronica Donatello – francescana alcantarina e vice responsabile del settore spirituale dell’Ens – e Piero Samueli – presidente del consiglio regionale dell’Ens Umbria – che collaborano con il francescano fra Gianfranco Roncone, responsabile del servizio religioso.
Suor Veronica ci spiega che i pellegrini venivano da un po’ tutta l’Italia. «Parecchi di loro – dice – durante il 2008-2009 hanno partecipato al primo corso teologico-catechistico per sordi da noi organizzato in collaborazione con la diocesi di Terni-Narni-Amelia. Ci tenevamo che il pellegrinaggio avvenisse dopo una certa preparazione, anche se non per tutti è stato così. Al viaggio si sono iscritte anche persone non praticanti, che però abbiamo visto sempre assidue alle Messe e celebrazioni liturgiche e questo è stato molto bello. Per lo più i pellegrini erano di mezza età, ma non mancava qualche diciottenne. Proprio dai più giovani è emersa la richiesta di organizzare in futuro un pellegrinaggio rivolto appositamente ai loro coetanei. Il che significa, mi pare, che sono stati capaci di cogliere il senso profondo dell’esperienza e di andare al di là della semplice visita ai santuari».
Approdato in Terra Santa il gruppo ha dovuto far fronte a un’emergenza: la perdita di 16 bagagli, recapitati dalla compagnia aerea solo alcuni giorni più tardi. Provvidenziale l’aiuto dei frati che in tutte le case di ospitalità in cui la comitiva ha alloggiato hanno fatto sentire i sordi come a casa. Nel loro itinerario sui passi di Gesù Cristo i pellegrini dell’Ens sono stati accompagnati dal diacono fra Oscar Mario Marzo, coadiuvato da due interpreti – Paola Bonifazi e la stessa suor Veronica – che hanno tradotto ogni sua parola in Lis, la lingua dei segni italiana. La disponibilità dei frati che custodiscono i diversi santuari ha anche assicurato al gruppo di pellegrini ogni giorno la celebrazione della Messa tradotta in Lis. Momenti particolarmente intensi e commoventi sono stati il rinnovo delle promesse matrimoniali a Cana e di quelle battesimali presso il fiume Giordano.
A Betlemme, sulla piazza antistante la basilica della Natività, i pellegrini hanno incontrato casualmente due sordi palestinesi: un cristiano e un musulmano. I due amici sono stati invitati a bere qualcosa presso l’ostello francescano Palace-Casa Nova. La voce che ci fosse un intero gruppo di pellegrini sordi si è presto sparsa e la sera al Palace l’incontro si è allargato. Sordi italiani e palestinesi, pur adottando una lingua dei segni diversa, sono riusciti a intendersi benissimo e hanno discusso per tutta la serata sugli argomenti più vari, riuscendo a comunicare meglio di tante persone che da decenni vivono in Terra Santa per motivi di apostolato e dialogo.
Giunti a Gerusalemme, i pellegrini dell’Ens hanno incontrato il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa. «L’incontro è stato molto utile e apprezzato – osserva suor Veronica – perché ci ha aiutato a cogliere anche il contesto socio-politico della regione».
Non poteva mancare la Via crucis lungo la Via dolorosa. Anche qui il gruppo di pellegrini sordi ha dato una bella testimonianza a coloro che l’hanno incrociato per le strette vie della Gerusalemme vecchia.
L’Ens, sorto nel 1932, è un onlus che opera su vari fronti e mira all’integrazione delle persone sorde nella società e alla promozione della loro crescita, autonomia e piena realizzazione umana.