Luglio 2009
L’islam secondo Chebel
Malek Chebel è un antropologo delle religioni, filosofo e psicanalista d'origine algerina. Vive a Parigi e ha insegnato in varie università del mondo. Al suo attivo, dal punto di vista editoriale, vari testi sul mondo arabo e sull'islam. Proprio la sua duplice appartenenza, all'universo di valori musulmano e alla società francese contemporanea, danno il tono a questo suo volume volto a presentare l'islam, in estrema sintesi, a un pubblico che si intuisce essere quello occidentale.
Anna Foa: io, la diaspora e Israele
Discendente di una delle famiglie ebraiche che più hanno contribuito alla storia civile e politica dell'Italia contemporanea, la storica Anna Foa (Torino, 1944) è tra i massimi esperti delle relazioni tra Chiesa cattolica ed ebraismo. Pubblichiamo ampi stralci di un'intervista, realizzata da Manuela Borraccino, che compare sul numero in uscita del bimestrale Terrasanta (luglio-agosto 2009). La professoressa ci parla della sua infanzia in una famiglia laica e della decisione, maturata in età adulta, di abbracciare l'ebraismo di suo padre. La conversazione tocca altri temi: Tel Aviv, l'esperienza della diaspora, i sofferti rapporti tra ebrei e cattolici, la diatriba su Pio XII.
Campi estivi, targati Onu, per i ragazzi di Gaza
Tempo di vacanze per i ragazzi della Striscia di Gaza. I giochi estivi proveranno a far dimenticare non tanto i compiti e le interrogazioni, quanto il trauma dell'offensiva israeliana dell'inverno scorso. Un'occasione sarà offerta dai Summer Games, i campi estivi promossi dall'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per l'assistenza ai profughi palestinesi. Ciascuna delle 152 sedi dei campi, sorte per lo più all'interno di scuole dell'Unrwa, ospiterà 200 ragazzi, dai 6 ai 15 anni, per sessioni di due settimane. L'iniziativa, arrivata al suo terzo anno consecutivo, durerà due mesi e coinvolgerà più di 240 mila bambini.
Le proprietà dei profughi palestinesi in una mappa interattiva
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu va ripetendo che i profughi palestinesi non potranno esercitare il «diritto di ritorno» entro i confini di Israele. Questi ultimi, però, non sono disposti a rassegnarsi. Se anche un giorno la linea di Netanyahu dovesse imporsi, è probabile che dovranno essere messe in atto forme di indennizzo per chi perse tutti i suoi beni 60 anni fa. Nella linea della tutela degli interessi dei profughi si inserisce una recente iniziativa dell'organizzazione israeliana Adalah: una mappa interattiva, pubblicata in Internet, che racchiude la banca dati delle proprietà arabe espropriate da Israele a partire dal 1948.
Il punto sul Muro
Cinque anni fa - il 9 luglio 2004 - l'Alta Corte di giustizia dell'Aja decretava l'illegittimità del muro di separazione tra Israele e i Territori palestinesi nelle parti in cui il tracciato non corrisponde a quello della Linea Verde, la linea armistiziale del 1949 che distingue Israele dai Territori palestinesi. Fu una sentenza molto discussa; ci fu addirittura chi arrivò a definirla antisemita, perché «non concedeva a Israele il diritto di difendersi». Vero e falso che sia, il governo di Gerusalemme ha del tutto ignorato questa sentenza. E quindi dopo che cosa è successo? A che punto è oggi la costruzione del muro?
Libero accesso, virtuale, all’antico Codex Sinaiticus
Finalmente ricomposto, anche se solo sul web, dopo un secolo di diaspora, uno dei più antichi codici esistenti dell'Antico e Nuovo Testamento: il Codex Sinaiticus, libro conservato per secoli presso il monastero ortodosso di Santa Caterina sul Monte Sinai, ma diviso in varie parti oltre un secolo e mezzo fa, con grave danno per il mondo degli studi. La notizia eccezionale della ricomposizione virtuale dell'antico manoscritto è stata celebrata con un convegno, il 6 e 7 luglio scorsi a Londra, presso la British Library.
Oltre i muri di silenzio
Tra i romanzi sul conflitto arabo-israeliano dedicati ai ragazzi e agli adolescenti, giunge in Italia questo libro della scrittrice franco-israeliana Valérie Zenatti. La protagonista di Una bottiglia nel mare di Gaza è Tal, una giovane di 17 anni che vive a Gerusalemme. Un attentato, avvenuto vicino a casa sua, la spinge a cercare un contatto possibile con un mondo lontano, la Striscia di Gaza. Tramite il fratello in servizio militare vi invia un messaggio chiuso in bottiglia. Lo troverà un ragazzo palestinese ventenne, dapprima indispettito dall'ingenuo candore del messaggio ma poi incuriosito dalla tenacia e dall'ottimismo della ragazza. Tra Naim e Tal inizierà una corrispondenza via posta elettronica ricca di conseguenze.
Gli insediamenti a nudo
Ormai è chiaro: il tema cruciale del futuro prossimo in Medio Oriente è la questione degli insediamenti. Dopo l'amministrazione Obama nei giorni scorsi anche il cancelliere tedesco Angela Merkel si è pronunciata chiaramente per il blocco delle nuove costruzioni. Non era mai successo in passato che la comunità internazionale si dimostrasse tanto determinata su questo punto. Per questo sulla stampa israeliana su questo tema stanno scendendo in campo i pezzi da novanta.
Guerra di Gaza, gli interrogativi di sette ong israeliane
Nei giorni scorsi sette organizzazioni per i diritti umani israeliane hanno presentato un loro rapporto all'organismo delle Nazioni Unite incaricato di indagare sulle presunte violazioni perpetrate durante il conflitto di Gaza all'inizio di quest'anno. Il rapporto è stato consegnato lunedì 29 giugno alla Commissione Goldstone che ha iniziato i suoi lavori in giugno, sotto la presidenza del giudice Richard Goldstone, un rispettato magistrato sudafricano, esperto di crimini di guerra e di origini ebraiche. Entro il prossimo settembre dovrebbero essere pubblicate le risultanze dell'inchiesta.