Malek Chebel è un antropologo delle religioni, filosofo e psicanalista d'origine algerina. Vive a Parigi e ha insegnato in varie università del mondo. Al suo attivo, dal punto di vista editoriale, vari testi sul mondo arabo e sull'islam. Proprio la sua duplice appartenenza, all'universo di valori musulmano e alla società francese contemporanea, danno il tono a questo suo volume volto a presentare l'islam, in estrema sintesi, a un pubblico che si intuisce essere quello occidentale.
Malek Chebel è un antropologo delle religioni, filosofo e psicanalista d’origine algerina. Vive a Parigi e ha insegnato in varie università del mondo. Al suo attivo, dal punto di vista editoriale, vari testi sul mondo arabo e sull’islam.
Proprio la sua duplice appartenenza, all’universo di valori musulmano e alla società francese contemporanea, informano questo suo volume volto a presentare l’islam, in estrema sintesi, a un pubblico che si intuisce essere quello occidentale. Il tema, d’altronde, è troppo sconfinato per essere sviscerato in poco più di 200 pagine.
Del volume convince la suddivisione della materia in dieci capitoli tematici. Il lettore viene condotto per mano dalla una biografia essenziale del profeta Maometto, ai contenuti del dogmatici della religione da lui fondata, fino a uno sguardo su «islam e la modernità». Cammin facendo si prendono in rassegna temi come: le grandi correnti e le sètte; le principali dinastie musulmane; i profeti biblici; l’amore, la famiglia, il sesso e la donna nell’islam; il sufismo; le conquiste, le scoperte e il rapporto con il sapere scientifico; l’integralismo.
Cristallini, nella loro essenzialità, i primi capitoli. Forse meno avvincenti e nitide, via via che le questioni in oggetto si fanno più complesse sotto il profilo storico e filosofico, alcune altre pagine.
In assenza di suggerimenti bibliografici, sia pure essenziali, per coloro che volessero approfondire taluni temi nel libro solo abbozzati, completano l’esposizione dell’autore un utile «piccolo lessico» e un’apprezzabile cronologia che va dal VI secolo (epoca del profeta Maometto) ai giorni nostri. Un’ultima annotazione sull’opera: l’edizione italiana avrebbe meritato una più puntuale attenzione da parte del correttore di bozze.
Nel suo più ampio percorso di intellettuale Chebel ha come cardine il tema della libertà, in tutte le sue sfaccettature, e del suo rapporto con l’islam. L’antropologo propugna la necessità di tornare al patrimonio intellettuale dell’islam per contrastare le derive oltranziste dell’islamismo. Nel 2004 ha pubblicato il suo Manifesto per un islam illuminato, contenente 27 proposte per un dialogo tra l’islam e la modernità.