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In lutto per il Tempio perduto

Ilaria Pedrali
31 luglio 2009
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In lutto per il Tempio perduto
Ebrei in preghiera davanti a ciò che resta del Muro occidentale del Tempio (Muro del Pianto), a Gerusalemme. (foto M. Gottardo)

Tra il 20 e il 30 luglio gli ebrei hanno celebrato quest'anno Tisha Be'av, un giorno di lutto per la comunità ebraica, in cui si commemora la distruzione del Tempio, che cade ogni anno nel giorno 9 di Av, undicesimo mese del calendario lunisolare giudaico. E così ieri sera, fin dal tramonto, decine di migliaia di ebrei a Gerusalemme si sono riuniti in preghiera al Muro occidentale (Muro del Pianto) per ricordare la distruzione del primo e del secondo Tempio. Un giorno che per gli ebrei è diventato il simbolo di eventi infausti, di massacri, di sofferenza. Nella città vecchia di Gerusalemme la polizia ha adottato imponenti misure di sicurezza.


Tisha Be’av è un giorno di lutto per la comunità ebraica, in cui si commemora la distruzione del Tempio. Cade ogni anno nel giorno 9 di Av, undicesimo mese del calendario lunisolare giudaico, che in questo 2009 ha coinciso con il 29 e 30 luglio. E così ieri sera, fin dal tramonto, decine di migliaia di ebrei a Gerusalemme si sono riuniti in preghiera al Muro del Pianto per ricordare la distruzione del primo e del secondo Tempio. Un giorno che per gli ebrei è diventato il simbolo di eventi infausti, di massacri, di sofferenza. Fu proprio nel giorno in cui si ricordava Tisha Be’Av che ebbero inizio le deportazioni dal ghetto di Varsavia a Treblinka.

In questa giornata di lutto nazionale gli ebrei osservano un digiuno totale di poco più di 24 ore, dal tramonto alle prime stelle della sera successiva. Non si indossano scarpe di pelle o cuoio, e infatti erano in molti oggi nei pressi del Muro del Pianto a girare scalzi, soprattutto i bambini. Non vengono effettuati festeggiamenti, niente rapporti coniugali né manifestazioni di affetto in pubblico. E non ci si lava – eccetto le falangi delle mani – né si possono usare unguenti. Nella preghiera della sera e in quella del mattino si recita il Libro delle Lamentazioni.

La giornata di Tisha Be’Av segna la fine delle lezioni nelle yeshivot, le accademie rabbiniche, che da oggi osserveranno un periodo di alcune settimane di vacanza.

Grandi misure di sicurezza sono state adottate, sia per meglio definire la separarazione della zona della preghiera maschile da quella femminile, per questo sulla piazza campeggiavano dei grandi pennelli con le indicazioni per il passaggio degli uomini e delle donne. Ma soprattutto perchè durante Tisha Be’Av al Muro del Pianto sono arrivati numerosi coloni dagli insediamenti e molti haredim. Si temevano momenti di tensione tra musulmani e ebrei ultraortodossi, che avevano manifestato l’intenzione di salire alla Spianata delle moschee nella giornata di oggi. I gruppi ebraici estremisti, infatti, vorrebbero occupare la Spianata, sotto la quale si ritiene vi siano le rovine dei due Templi, per demolire le moschee e costruire un terzo Tempio. A questo proposito Hatem Abdul Qader, parlamentare di Fatah ed ex ministro per gli affari di Gerusalemme nel governo palestinese, aveva avvertito nei giorni scorsi che Israele avrebbe «giocato col fuoco» consentendo ai movimenti di estrema destra ebraica di nuocere in alcun modo ai luoghi santi per i musulmani. Già da ieri sera la polizia ha aumentato il suo spiegamento di forze nei pressi delle porte di accesso alla moschea di Al-Aqsa.

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