La Custodia di Terra Santa – la fraternità francescana incaricata dalla Santa Sede della custodia e dell’ufficiatura dei Luoghi Santi, dell’accoglienza e dell’accompagnamento dei pellegrini – ha anche un preciso significato ecclesiologico di gran rilievo. L’«ecclesiologia» è quella parte della teologia, che tratta espressamente della Chiesa di Cristo.
Il discorso ecclesiologico conosce due visioni del rapporto tra la Chiesa universale, che abbraccia tutti i credenti in Cristo, in tutti i luoghi e in tutti i tempi, e le Chiese locali, che assemblano i fedeli, sotto la guida dei loro Pastori, in luoghi particolari. C’è chi ritiene che la Chiesa universale non è mai presente ed operante come tale, ma si manifesta soltanto nelle Chiese locali, che sole la rendono visibile. Secondo la dottrina cattolica, invece, la Chiesa universale si fa presente, sì, mediante la Chiesa locale, ma ha anche ed innanzitutto una sua realtà propria, che precede e trascende quella delle molteplici Chiese locali, non solo astrattamente, ma anche concretamente, storicamente, istituzionalmente. Ne è, evidentemente, la massima espressione il governo papale della Chiesa universale, ma le appartengono anche le diverse missioni ed istituzioni che dipendono dal Papa e non sono assorbibili nella sfera di governo dei vescovi locali. Tra queste realtà ha un luogo particolare la francescana Custodia di Terra Santa, che riceve dal Papa, e non da questo o quel vescovo locale, la sua qualità di «missione a carattere speciale ed internazionale», con l’incarico che le è proprio, quello di curare i Luoghi Santi a nome e per conto della Chiesa universale.
In Terra Santa infatti, sono molteplici le Chiese locali, nelle quali si ritrovano i fedeli di diversi riti: latino, greco-cattolico, maronita, siro-cattolico, armeno-cattolico, caldeo… I Luoghi Santi invece appartengono necessariamente all’intera cristianità, per cui non andavano attribuiti semplicemente ad una o all’altra delle Chiese locali. Ed è proprio in mezzo a questa vibrante, vivace pluralità di circoscrizioni, istituzioni, enti, comunità, appartenenti alle diverse aree culturali, che arricchiscono l’insieme cattolico, che la Custodia di Terra Santa testimonia l’unità più alta, la priorità, della Chiesa universale, che va oltre, non solo le singole Chiese locali ma anche il loro insieme.
Certo è che la speciale missione della Custodia, lungi dal «separarla» dalle Chiese locali, la immette nella più profonda comunione con esse, pur sempre nella distinzione dei ruoli. Così, nell’attività pastorale diretta ai fedeli delle Chiese locali, i frati della Custodia sottostanno pienamente al governo pastorale dei vescovi locali, cui è affidata da Cristo Signore la cura del rispettivo «gregge»; mentre invece nel ruolo che le è proprio, presso i Luoghi Santi, la Custodia può contare sul pieno sostegno e collaborazione delle Chiese locali che attorno ad essi vivono vivificandoli. Lo ha confermato Giovanni Paolo II, nella sua Lettera del 28 novembre 1997, in occasione del centocinquantesimo anniversario della ricostituzione della patriarcale diocesi latina di Gerusalemme. Lì il Pontefice elogia la stessa diocesi per aver «collaborato con la Custodia di Terra Santa dei Padri francescani nell’espletamento dello speciale mandato che alla Custodia è stato ufficialmente affidato a partire dal quattordicesimo secolo da Papa Clemente VI». Chiesa universale e Chiese locali, unica Chiesa di Cristo.