Giugno 2009
A conclusione del viaggio. Il dovere di dire grazie
Parsi: «L’Iran, un regime in crisi»
«Dal 1979 l'Iran ha avuto una straordinaria influenza politica nell'area circostante. Ma ora l'impressione è che siamo arrivati al limite, che il regime degli ayatollah non abbia più le forze per esercitare un'egemonia. E il modo in cui sono andate le elezioni è un segno chiaro della crisi del sistema, chiunque vinca. L'Iran che ne esce sarà comunque più debole e privo della classe politica forte di cui avrebbe bisogno in questo momento». A sostenerlo è Vittorio Emanuele Parsi, esperto di politica internazionale, editorialista e professore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. A lui abbiamo chiesto qualche prospettiva a breve termine per il Medio Oriente.
Obama, arabo con la kefiah: a Gerusalemme la politica sui muri
La destra israeliana alza le barricate contro l'approccio di Barack Obama ai temi del Medio Oriente attraverso una campagna fatta di manifesti affissi in tutto il Paese. Sui poster è raffigurato il presidente americano che indossa la kefiah, il tradizionale copricapo palestinese, ai modi del leader dell'Olp, Arafat. E, vicino all'immagine, le scritte in inglese «Barack Hussein Obama, Anti-semita, odiatore degli ebrei». L'iniziativa, secondo il giornale israeliano Haaretz è di Hazit, il Fronte Nazionale ebraico, un partito di destra che conta pochi punti percentuali e una certa aggressività mediatica.
Dopo la visita di Obama, l’islam moderato va sul satellite
Nasce Azhari, un nuovo canale satellitare di islam moderato. La televisione, che fa riferimento ad alcuni studiosi musulmani provenienti dall'università Al-Azhar de il Cairo, è stata annunciata alcuni giorni fa, proprio durante la visita del presidente degli Stati Uniti Barak Obama in medio Oriente. Azhari dovrebbe iniziare le trasmissioni verso metà agosto, all'inizio del mese santo all'Islam di Ramadan, e avrà un palinsesto composto da programmi di intrattenimento ed educativi, compresi cartoni animati per bambini, soap-opera e programmi con la partecipazione telefonica del pubblico.
L’umanità che vince
Non si capisce davvero il Medio Oriente se ci si ferma alle analisi politiche. Sono giorni importanti per le diplomazie internazionali: dopo Obama, domenica è atteso un discorso importante di Netanyahu; subito dopo parlerà anche il leader di Hamas Meshaal. E poi c'è il risultato (sorprendente) delle elezioni in Libano e quello atteso in queste ore dall'Iran. Ma esiste anche una diplomazia dei fatti, costituita di gesti che capitano e relazioni sincere tra persone, che lasciano ben sperare per il futuro della Terra Santa.
Il Viaggio: Rai Cinema punta sulla Terra Santa
Rai Cinema presenta Il viaggio, un cofanetto di dvd contenenti quattro documentari incentrati su itinerari di fede. Due di questi sono dedicati a padre Michele Piccirillo ofm, archeologo della Custodia che ha contribuito a scoprire i luoghi santi della Terra del Signore. «Riunire insieme questi quattro film - ha scritto Franco Scaglia, direttore di Rai Cinema, nelle note di presentazione del progetto - ha il significato di fornire un contributo alla riflessione ispirata dalla tradizione cristiana, intesa non soltanto in senso religioso, ma anche laico, come ricerca perpetua di verità».
L’ebrea Maria
«Per celebrare la bellezza di Maria non è necessario scadere nel romanticismo o nel sentimentalismo devozionale. È sufficiente collocarla nel suo contesto autentico, quello della Galilea del I secolo». Padre Frédéric Manns, frate minore e docente di esegesi del Nuovo Testamento e di letteratura giudaica antica presso lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, ci regala, con questo volume, uno sguardo unico sulla vita della madre di Gesù, giovane donna ebrea profondamente inserita e partecipe del suo tempo e della sua tradizione religiosa.
In Libano vince la coalizione filo-occidentale
La coalizione 14 marzo si aggiudica 70 dei 128 seggi che compongono il Parlamento del Libano. E il movimento degli Hezbollah viene relegato all'opposizione. Saad Hariri, il vincitore politico ha annunciato il risultato con toni concilianti: «Non ci sono né vincitori né vinti - ha detto -. Ha vinto la democrazia». Com'è giusto che fosse dopo un appuntamento cruciale per le sorti del Paese dei cedri. Ma è un fatto che il grande incubo (anche per spettatori interessati quali Stati Uniti e Israele), ovvero la vittoria dell'opposizione guidata da Hezbollah, non si sia tramutato in realtà.
Israele: nessun sequestro di beni della Chiesa è in corso
Le asserzioni secondo cui il capo esattore del ministero delle Finanze avrebbe posto sotto sequestro i fondi delle istituzioni cattoliche in Israele per costringerle ad adempiere agli obblighi fiscali sono state precisate dall'ambasciata di Israele presso la Santa Sede. Nel pomeriggio la rappresentanza diplomatica ha emesso un comunicato in cui afferma che non vi sarà alcun sequestro. Così recita la nota: «Il sequestro di fondi del Ministero dell'Educazione destinati ad alcune istituzioni educative della Chiesa cattolica in Israele non sarà effettuato. La situazione rimane immutata».
Obama ha parlato. E ora?
Da tutto il Medio Oriente piovono commenti sul discorso pronunciato il 4 giugno dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, al Cairo. Parole evidentemente molto importanti: probabilmente non a torto questa volta è stato utilizzato l'aggettivo «storico». Proviamo, però, ad andare oltre la retorica e a capire quali sono le novità vere di questo passo compiuto dal presidente americano. E domandiamoci quali svolte concrete si prospettano sul terreno.