La grande celebrazione di Nazaret al Monte del Precipizio, svoltasi ieri mattina alle 10, è stata anche all'insegna di un vero e proprio giallo. Dei circa 45 mila fedeli presenti alla messa papale, forse poco più di un migliaio ha infatti potuto ricevere l'eucarestia. E non certo per poca solerzia da parte delle centinaia di sacerdoti concelebranti o per qualche pecca nel servizio liturgico. Semplicemente perché, poco prima dell'alba, sono state rubate dalla sacrestia le pissidi preparate per la consacrazione. I vasi sacri contenevano già le ostie (ovviamente non consacrate), che sono state portate via insieme agli oggetti liturgici.
La grande celebrazione di Nazaret al Monte del Precipizio, svoltasi ieri mattina alle 10, è stata anche all’insegna di un vero e proprio giallo. Dei circa 45 mila fedeli presenti alla messa papale, forse poco più di un migliaio ha infatti potuto ricevere l’eucarestia. E non certo per poca solerzia da parte delle centinaia di sacerdoti concelebranti o per qualche pecca nel servizio liturgico.
La spiegazione è più semplice e – ahimé! – molto più prosaica: poco prima dell’alba sono state rubate dalla sacrestia le pissidi preparate per la consacrazione. I vasi sacri contenevano già le ostie (ovviamente non consacrate), che sono state portate via insieme agli oggetti liturgici.
Tentiamo una ricostruzione dell’evento insieme padre Ricardo Bustos, guardiano del Convento francescano dell’Annunciazione di Nazaret. «Fin dall’alba – spiega – sotto la tenda bianca allestita come sacrestia dai frati della Custodia di Terra Santa, era stato portato l’arredo liturgico necessario alla celebrazione e una grande quantità di pissidi realizzate appositamente in ceramica da alcuni artigiani locali per la visita del Papa. Ebbene, circa 120 pissidi sono state rubate, senza che la sicurezza si accorgesse di nulla". Il fatto ha provocato una vera e propria crisi al momento della distribuzione della comunione. «Abbiamo recuperato e consacrato poco più di un migliaio di ostie, che sono state distribuite molto semplicemente in piatti di plastica. In questo modo solo i pellegrini più vicini all’altare hanno potuto ricevere l’Eucaristia. Per gli altri non c’è stato nulla da fare, nonostante la lunga attesa».
Anche al termine delle Messe papali a Gerusalemme e a Betlemme si erano verificati dei furti nelle sacrestie, tanto che i frati hanno avevano avuto la consegna a Nazaret, al termine della celebrazione, di mettere in salvo il salvabile dalla massa delle persone. Ma putroppo la raccomandazione non ha potuto scongiurare il «furto preventivo».
«Beninteso, non si tratta di nulla di valore – spiega padre Ricardo – e non credo che questi oggetti abbiano un valore commerciale. Piuttosto alla base del furto potrebbe esserci la smania di avere qualche ricordo della storica visita del Papa in Terra Santa».
Un souvenir insomma, che nel caso di Nazaret ha lasciato senza pane eucaristico praticamente tutti i fedeli e i pellegrini accorsi qui da ogni angolo della Terra Santa e del mondo.