Maggio 2009
Il congedo di Benedetto XVI dalla Giordania
Questa mattina (ora locale) Benedetto XVI ha lasciato Amman alla volta di Tel Aviv. Nella breve cerimonia di saluto re Abdallah II di Giordania ha ringraziato il Papa a nome di tutti i giordani per l'onore della sua visita.
Una tappa di raccoglimento al Memoriale dell’Olocausto
Intensa e raccolta, com'era logico che fosse, la sosta del Papa e del suo seguito al Memoriale dell'Olocausto, a Gerusalemme, lo Yad Vashem. La cerimonia si è articolata secondo una regia meticolosa, fatta di canti, silenzi, ascolto di testimonianze dal passato, ricordo di tante sofferenze e lotte. Nel suo intervento il Papa ha svolto una meditazione sul nome, a partire dal «significato profondo di questo luogo venerato: yad - "memoriale"; shem - "nome"». «Sono giunto qui - ha detto Ratzinger - per soffermarmi in silenzio davanti a questo monumento, eretto per onorare la memoria dei milioni di ebrei uccisi nell'orrenda tragedia della Shoah. Essi persero la propria vita, ma non perderanno mai i loro nomi».
Al Giordano sui passi di Gesù e di Giovanni il Battista
Cronaca della sosta di Benedetto XVI sulle rive del fiume Giordano, dove domenica 10 maggio ha benedetto le prime pietre di due chiese cattoliche, una per i fedeli di rito latino e una per i melchiti. Il Papa arriva puntuale, con una carovana di dieci auto elettrice, ospite della prima vettura a fianco di re Abdallah. Il Papa domanda e ascolta, e re Abdallah scende dalla vettura per permettergli una visione migliore del fiume; poi via verso la spianata dove il Papa benedice l'acqua, i fedeli e le prime pietre. Dopo il discorso i fedeli rinnovano le promesse battesimali. Poi di nuovo in marcia.
I cattolici di Gerusalemme si mobilitano per il Papa
I cristiani di Gerusalemme vivono una vigilia speciale. Tra poche ore, lunedì mattina, arriverà il Papa. I segni di un'attesa che si sta facendo febbrile stanno iniziando a comparire per le strade della città: gran pavese di bandiere, fioriere, manifesti di benvenuto, stendardi issati fin sulla cima dei campanili. Ma soprattutto l'emozione per un evento che proietterà la comunità cristiana della città vecchia sulle pagine e nelle cronache dei giornali di tutto il mondo.
Dietro le quinte, la Giordania che ha accolto il Papa
L'aereo che domattina porterà Benedetto XVI a Tel Aviv è pronto. E il viaggio del Pontefice in Giordania quasi terminato, con la visita al sito del battesimo di Gesù a Betania Oltre il Giordano nella torrida conca del Mar Morto, si lascia alle spalle molti segni positivi, semi di speranza, mani tese di amicizia, specie con il mondo islamico. Il nostro inviato ad Amman ci propone alcune delle immagini e riflessioni colte durante la tappa giordana del pellegrinaggio papale in Terra Santa.
Video – Benedetto XVI al Monte Nebo
Un breve video ci fa rivivere qualche momento della visita di Papa Ratzinger al Monte Nebo, in Giordania, il 9 maggio scorso, prima tappa del pellegrinaggio in Terra Santa. Il Santo Padre è stato accolto nel santuario di proprietà della Custodia di Terra Santa dal ministro generale dei Frati minori, fra José Rodríguez Carballo, e dal Custode, fra Pierbattista Pizzaballa. Dopo un momento di preghiera e un breve discorso, anche Ratzinger si è affacciato - come Mosè - sul panorama della Terra promessa che si estende ai piedi del monte.
Nella Messa papale allo stadio d’Amman si guarda all’Iraq
Quaranta prime comunioni a bambini cristiani iracheni, con ogni probabilità ricevute dalle mani dello stesso Pontefice. È questo uno dei segni che viene proposto durante la Messa che Benedetto XVI celebra domenica 10 maggio nello stadio di Amman. Per dire al mondo di non dimenticare la tragedia della diaspora del popolo iracheno, che continua ancor oggi, a sei anni dall'invasione americana del 2003. Dei rifugiati dall'Iraq manca in realtà un censimento preciso: ma stime credibili indicano in più di mezzo milione i profughi che hanno trovato rifugio al di qua del confine giordano. Vivono quasi tutti ad Amman, in affitto dove capita, con seri problemi di sostentamento.
I movimenti ecclesiali in Giordania. Una realtà dinamica
Nel pomeriggio del 9 maggio Benedetto XVI presiede la celebrazione dei Vesperi nella cattedrale melchita di San Giorgio, ad Amman. Oltre a religiosi e religiose, seminaristi e catechisti, al momento parteciperanno anche i membri dei vari movimenti religiosi presenti in seno alla Chiesa che è in Giordania. Vi proponiamo qualche cenno su tre di loro: Comunione e Liberazione, focolarini e neocatecumenali.
L’arcivescovo melchita: il Papa rafforzerà l’unità tra noi
Yasser al-Ayyash, arcivescovo greco-melchita di Petra e Filadelfia è, con monsignor Salim Sayegh, vicario episcopale latino di Amman, la massima personalità della Chiesa cattolica in Giordania. A lui, che guida i 30 mila cattolici di rito greco, abbiamo chiesto con quali sentimenti la comunità melchita si accinga all'incontro col pontefice, che sabato pomeriggio, 9 maggio, celebrerà i vesperi nella cattedrale di San Giorgio, ad Amman.
Un Papa alla prova
Leggendo quanto in questi giorni in Israele e in Giordania i giornali scrivono sulla visita del Papa in Terra Santa che inizia oggi, balzano all'occhio due atteggiamenti completamente diversi: mentre nel regno hashemita si fa di tutto per sottolineare le speranze riposte in questa visita, a Gerusalemme e a Tel Aviv prevale un atteggiamento sulla difensiva. Diamo un'occhiata ad alcuni importanti quotidiani dei due Paesi.