Chi si trova a Gerusalemme e non fa parte del seguito papale è testimone dell'altissimo livello di sicurezza che circonda il Pontefice. Le vie che il convoglio papale deve percorrere vengono completamente sigillate e chiuse al traffico e la persona del Santo Padre anche questa mattina, nel piazzale antistante il Muro occidentale, è parsa protetta da uno schieramento concentrico di guardie del corpo e poliziotti armati anche di mitragliatori. Rigidissimi pure i controlli sui fedeli che nel pomeriggio parteciperanno alla Messa papale tra gli valle nella Valle di Josafat.
Chi si trova a Gerusalemme e non fa parte del seguito papale è testimone dell’altissimo livello di sicurezza che circonda il Pontefice. Le vie che il convoglio papale deve percorrere vengono completamente sigillate e chiuse al traffico e la persona del Santo Padre anche questa mattina, nel piazzale antistante il Muro occidentale, è parsa protetta da uno schieramento concentrico di guardie del corpo e poliziotti armati anche di mitragliatori.
Già da metà mattinata i pellegrini venuti dall’estero per seguire il pellegrinaggio papale (numerosi i polacchi, ma anche argentini, cechi, indiani, portoghesi, spagnoli…) hanno cominciato a confluire nella Valle di Josafat, tra le mura della città vecchia e il Monte degli Ulivi, dove a metà pomeriggio il Papa celebrerà la Messa. Tutte le porte delle antiche mura sono state chiuse. Dalla porta di Santo Stefano si accede all’area predisposta per la liturgia papale solo se in possesso di regolare biglietto e sottoponendosi a cinque controlli successivi, che includono anche varchi con metal detector. Elicotteri sono costantemente in volo e gli apparati di sicurezza sorvegliano tutta la valle con binocoli da vari punti di osservazione.